Avanti a caccia di altri record in un periodo talmente straordinario da far temere a tifosi e addetti ai lavori di doversi svegliare, prima o poi, da questo sogno perfetto e senza inciampi. Stasera il Cesena torna al Manuzzi gremito, pulsante passione per il manipolo di Mimmo Toscano, cui finalmente la curva Mare dedicherà cori e incitamenti che merita. Dopo avere galvanizzato il suo popolo con la splendida prestazione nel derby il Cavalluccio affronta l’Arezzo. "Sono strafelice di come ci siamo comportati venerdì, di quanta crescita e miglioramenti ho visto. Siamo consapevoli del potenziale di questa squadra e dei margini di crescita".
Sprizza soddisfazione il tecnico bianconero, ma come al solito tira il freno, preoccupato di un rilassamento dei suoi. "La mentalità vincente è il tratto fondante di questo gruppo con la capacità di pensare subito alla partita successiva senza fermarsi a guardarsi allo specchio".
A 13 gare dalla bandiera a scacchi e con 12 punti di vantaggio sulla seconda solo il Cesena può perdere il campionato, distraendosi e gettando alle ortiche la straordinaria striscia positiva messa insieme dopo lo scivolone di Olbia. Intanto stasera Toscano ritorna in panchina (chi lo sostituisce, Michele Napoli, sinora ha comunque fatto sempre bene), oltre a Silvestri e Varone in campo.
"Non è ancora il momento di De Rose e Kargbo. ’Ciccio’ sta meglio ma non rischio. Kargbo sente ancora un fastidio alla caviglia, vedremo da lunedì".
Uno sguardo all’Arezzo, squadra sbarazzina, che staziona in zona play off.
"Abbiamo analizzato bene i toscani – continua il tecnico – una squadra che sollecita le difese avversarie con un attacco svelto e insidioso nell’uno contro uno. Ha una identità ben precisa. Serve tanta concentrazione anche perché contro di noi tutti cercano di dare il massimo". L’imperativo categorico è non mollare un centimetro, anche se viene naturale pensare alle soddisfazioni, alla caccia all’ennesimo record, quello ad esempio di Pisseri coi suoi 668 minuti di imbattibilità, a soli 8 minuti da Scalabrelli che resiste dal 1998 e a 71 dallo storico Annibale di un Cesena mitico del 1966. "La serata di Rimini è stata la più bella da quando sono qua – confessa Toscano, chiamato per la prima volta a gran voce dalla curva dopo la gara – guido ragazzi meravigliosi, un gruppo compatto che ha capito dove possiamo arrivare stando uniti. A gennaio non ci siamo mossi perché credo in loro, non c’era bisogno di ritocchi all’organico. Si è creata un’alchimia meravigliosa anche coi tifosi, che sono una parte di noi. Avremmo voluto a Rimini anche quelli costretti a restare a casa, il tifo è la nostra forza".