
Mister Michele Mignani, l’abbraccio con il collega del Sassuolo Fabio Grosso (Foto Ravaglia)
Il Cesena esce malconcio dal confronto contro il Sassuolo già promosso in Serie A. Mignani, tuttavia, non perde l’occasione per evidenziare il campionato fatto fin qui, nonostante l’ultimo periodo poco positivo: "Non trovo normale che sembra si voglia distruggere tutto quanto fatto fino ad ora e si pensi solo a ciò che non è stato fatto bene. Questa squadra ha fatto un grande campionato e per una buona parte è stata nella zona playoff. Bisogna fare una valutazione su tante cose, mi sembra che nell’ultimo periodo non venga tenuto in considerazione quest’aspetto e mi dispiace. Questi ragazzi hanno dato tutto, dal primo all’ultimo, e purtroppo le difficoltà possono arrivare per chiunque. Essere stati in queste posizioni di classifica per così tanto tempo deve essere riconosciuto come un merito".
La delusione per la sconfitta ovviamente c’è. "Nonostante si parli di una squadra come il Sassuolo, non vedo perché non ci debbano essere motivi per provare a vincere la partita – dichiara –. Stasera non è stata interpretata nel modo giusto e la responsabilità è soprattutto mia: gli abbiamo concesso troppe ripartenze, uno dei loro punti forti. Bisogna riconoscere il Sassuolo come una grande società che ha una qualità superiore nella rosa e nell’allenatore. Quando la squadra dà tutto come stasera però, nonostante il risultato, bisogna solo stringere la mano all’avversario e guardare al futuro".
Il motivo del perché la squadra segna meno? "Quando la palla arriva in zona offensiva bisogna avere capacità e forza per fare male all’avversario – sottolinea l’allenatore –. Noi per una seria di motivi ci stiamo riuscendo meno di prima, anche perché ora le partite hanno un peso diverso rispetto all’inizio. Da gennaio abbiamo avuto problematiche con singoli giocatori, alcuni non sono nella condizione migliore. Se non sei al 120% queste partite diventano difficili, se sei anche solo all’80% diventano ancora più complicate".
Sull’episodio che ha visto Klinsmann andare a riferire indicazioni della panchina ai tiratori durante una punizione dal limite bianconera, Mignani si esprime in questo modo: "Tavsan e Batoni volevano battere, alla fine è andato Calò. I giocatori sanno chi deve battere i piazzati, è stata una scenetta che non ci sarebbe dovuta essere. Con la tensione si assiste anche a episodi come questo: domani verrà chiarito tutto". Nessun problema di nervosismo, invece, per quanto riguarda Prestia: "E’ stata una scelta tattica, ha saltato tanti allenamenti ultimamente e non era al meglio – conclude –. Non avendo altri difensori in panchina, ho pensato di cambiare qualcosa a livello tattico. Nessun problema tra lui e Klinsmann, alleno un gruppo di ragazzi meravigliosi."
Giacomo Lippi