Partenza sprint e drammatico rallentamento nelle fasi finali del girone di andata, cominciando anche peggio quello di ritorno, cioè perdendo male a Carrara. Ecco le pagelle della prima parte di stagione dei bianconeri.
Pisseri, 6. Ha preso un sacco di gol, quasi mai per colpa sua, ben 17 in 10 gare che sono una media da retrocessione diretta. E’ un portiere e una persona perbene, accantonato dopo un battibecco pubblico con Prestia o forse non solo per quello. Poche le grandi parate, ma rari anche gli errori. Probabile che abbia chiesto di cambiare aria.
Klinsmann 6,5. Lo perseguita l’alone da raccomandato da cui si scrolla con alcune gare senza macchia, alcuni clean sheet e una mega prestazione purtroppo vana a Carrara. Nelle sue 10 gare prende ’solo’ 11 gol e dimostra di meritare la fiducia.
Prestia 5,5 (3 gol). Solita cazzimma, da leader in campo e nello spogliatoio. Non è un fulmine di guerra e spesso si salva di mestiere, a volte naufraga. In una difesa tra le più battute del campionato chi la guida paga, forse gli manca accanto il cugino, sbolognato troppo in fretta e la serenità di accettare una sostituzione.
Mangraviti 5,5. Non sempre ineccepibile, a volte incorre in errori da matita rossa come quando a Bari permette a Novakovic un cross al bacio per la testa di Dorval. Per uno con curriculum ed esperienza da califfo non disputa sinora un campionato sufficiente.
Ciofi 6,5. Un caso clinico, perché Ciofi sta in panchina? E’ il meno lento fra tutti in difesa, raramente va in barca come spesso succede ai suoi compari di reparto ed è il più amato dal popolo bianconero perché combatte per il Cavalluccio dalla serie D. Un rebus senza soluzione.
Curto 5,5 (2 gol). Paga caro una frase durante una amichevole del Como della scorsa estate che gli costa 5 turni di squalifica. Ritorna ed è subito in campo, fino alla melodrammatica figura di Carrara. Mezzo punto per due gol non banali.
Adamo 6 (2 gol). Genio e sregolatezza, il top della filantropia calcistica è l’assist all’avversario per il gol della Reggiana. E’ un esordiente in cadetteria, parte al galoppo fino a perdersi con la squadra durante l’insopportabile mese di dicembre.
Bastoni 5 (2 gol). Avrebbe dovuto essere il crack bianconero, il capitano della barca, l’uomo da 100 gare in serie A, portatore di classe ed esperienza da insegnare ai tanti remigini della cadetteria. La delusione massima e senza alibi.
Calò 6. Amatissimo dagli arbitri che lo marcano stretto con numerose ammonizioni a volte a vanvera, 5 assist, l’unico acquisto davvero efficiente di Artico l’estate scorsa. Niente di trascendentale, ma è l’unico a non perdere mai la trebisonda a centrocampo.
Donnarumma 5,5. Anche per lui partenza al seltz salvo poi perdersi come tutta la squadra. Autore di alcuni scarabocchi da matita rossa tra cui la dormita fatale su Mussolini a Castellammare di Stabia.
Ceesay 5,5. Montagne russe fatte di buone prestazioni alternate ad altre da infarto. Ricorderà a lungo gli assist al bacio che portarono i due gol al Cosenza e il naufragio indecoroso a Carrara.
Celia 5,5. La botte dà il vino che ha. Non si può pretendere da questo ragazzo più di un paio di sgroppate a sinistra, il suo ruolo è da sufficiente gregario non da leader sulla fascia.
Mendicino 5. Quale sia la ragione per cui un diciottenne in prestito dall’Atalanta venga a fare esperienza a Cesena quando nella Primavera bianconera ci sono coetanei dello stesso livello non è dato a sapere.
Francesconi 6. Non merita di nuotare e fare esperienza in un centrocampo ancora alla ricerca di una dimensione razionale. I draghi cadetti se lo mangiano spesso perché è ancora acerbo e meritava di maturare senza fretta. Mezzo punto di simpatia.
Berti 6,5 (2 gol). Ha iniziato al galoppo dimostrando di non temere i nuovi scenari cadetti, merita la lode per chilometraggio, amore per la maglia e gol pregevoli. Perde qualche palla sanguinosa che la squadra paga, abbassato per amor di patria nel tentativo di limitare il disastro difensivo perde piano piano la tradizionale verve.
Kargbo 5,5 (3 gol). Anche lui comincia al gran galoppo, segna 3 gol in 9 match, affetta le difese avversarie fino a perdersi, sballottato dagli impegni con la nazionale e dagli avversari che lo menano.
Antonucci 5. La delusione massima con Bastoni, i due che avrebbero dovuto trasformare un manipolo di esordienti in califfi della cadetteria. Nel suo ruolo bisogna buttarla dentro e lui è ancora a zero e onestamente non gioca neanche da serie A.
Shpendi 8 (10 gol). Segna a ripetizione (10 in 16 gare) e tiene a galla la barca che infatti si inabissa appena il ragazzo albanese si fa male. Torna in campo a gennaio col Cittadella, segnerà e terrà in soggezione le difese avversarie, come al solito. Speriamo.
Tavsan 6 (3 gol). Senza infamia e senza lode, 3 gol pesanti e qualche importante segno di vita, l’unico in grado di dare un sostegno serio al capocannoniere.
Van Hooijdonk 5. Poveretto, gioca uno scampolo ogni tanto, gettato in mischia quando ormai il match è perso o si deve perdere tempo perché in vantaggio, solo a Salerno e a Carrara comincia dall’inizio. Una meteora di cui a Cesena si ricorderanno in pochi.
Siano, Piacentini, Saber, Pieraccini, Chiarello ng.
Mignani 5,5. Troppo spesso incomprensibile come col turnover di Salerno e Carrara, guida una squadra impostata da altri e cerca di cavarsela, ma merita a gennaio di avere gente più adatta ai suoi dettami.