
L’arbitro Francesco Cosso consulta. il Var nel match con la Salernitana (Foto Ravaglia)
La società scriverà alla Lega per chiedere maggiore attenzione nell’applicazione del Var. Questo, ovviamente, non cambierà l’esito della gara con lo Spezia, così come ormai sono consegnati alla storia di questo campionato gli altri episodi controversi che hanno scontentato la sponda bianconera. Il gol di Calò di sabato contro gli aquilotti, annullato dopo la lunga consultazione delle immagini da parte dell’arbitro Prontera, ieri sui social teneva ancora banco nelle discussioni tra i tifosi. La sensazione generale è stata quella di aver subito una grossa ingiustizia, figlia di un duplice errore: in primo luogo l’arbitro non doveva nemmeno essere richiamato a rivedere l’azione, poi neanche i numerosi replay hanno chiarito quale fosse il contatto irregolare. Un gol cancellato che poteva cambiare la storia della gara, ma è un copione già visto nel corso della stagione.
Per trovare altri episodi dubbi basta tornare di poco indietro, precisamente all’8 marzo, alla penultima recita al Manuzzi contro la Salernitana. All’8’ del secondo tempo, sullo 0-0, l’arbitro Cosso fischia un rigore per fallo di mano di Ferrari su una conclusione di Shpendi. Richiamato al Var torna sui suoi passi, lasciando però intatte le perplessità, pochi minuti dopo invece il corpo a corpo tra Ciofi e lo stesso Ferrari punito con il penalty, ancora dopo consultazione video, quando in tempo reale l’azione era stata fatta proseguire.
Il rigore poi è stato parato da Klinsmann (con l’aiutino del raccattapalle Ivan) e le reti di Prestia e Antonucci per fortuna hanno regalato lo stesso al pubblico romagnolo il lieto fine. Un altro episodio che ha fatto parecchio discutere quello dell’8 dicembre al San Nicola di Bari quando sul finire della gara, con i biancorossi in vantaggio 1-0 (gol di Dorval nel primo tempo) Lella tocca la palla con la mano in area. Contatto evidente ma niente rigore, per il Var la palla era stata toccata con la mano, ma proveniva da un colpo di testa di un barese e la traiettoria non era verso la porta.
Episodi che si aggiungono agli altri del girone di andata che hanno avuto spesso come protagonista, suo malgrado, Cristian Shpendi. Due su tutti: a Cittadella una mezza spalla oltre i difensori avversari, sempre vista dopo lunga consultazione al Var, gli cancellò una rete splendida, la seconda di giornata. Il gol avrebbe chiuso la partita, invece ai veneti rimase la speranza di rimonta, fortunatamente poi non concretizzata. In Cesena-Sampdoria del 20 ottobre ad essere in posizione irregolare c’era una mezza scarpa, sempre del centravanti del Cavalluccio, ancora gol annullato tramite tecnologia e sarebbe stato il colpo del pareggio (4-4) in un momento in cui il Cesena volava e i blucerchiati, dopo essere stati in doppio vantaggio, erano alla corde. E’ vero che l’indicazione è quella che basta una piccola porzione di corpo oltre la linea della difesa per decretare un off side, ma quando si tratta di centimetri, scansionati poi in interminabili valutazioni, il punto interrogativo rimane. Quando nella stagione 2017-2018 fu introdotta la tecnologia per affiancare il direttore di gara, si pensava di aver trovato la maniera di azzerare gli errori, nonché le polemiche. Al momento la missione sembra tutt’altro che compiuta.
Andrea Baraghini