Dodici giornate di campionato, un terzo di stagione già bruciata, cammino ancora lungo, ma qualche considerazione si può cominciare a farla. Innanzitutto va detto che il Cesena è in linea con gli obiettivi prefissati, ovvero una salvezza tranquilla per consolidare la categoria e magari pianificare qualcosa in più nelle prossime stagioni. Non si può negare, però, che la fotografia della classifica, in questo momento, consente qualche pensiero ambizioso già dal presente: quarto posto con 18 punti, frutto di cinque vittorie, quattro sconfitte e tre pareggi, di cui uno solo in casa, e piena zona playoff, a braccetto con formazioni che invece puntano all’obiettivo promozione in maniera dichiarata. Il calcio insegna che i risultati si ottengono mantenendo equilibrio e soprattutto continuità ed anche nella storia bianconera, parlando di serie B in era tre punti, partenze sprint non sempre hanno poi prodotto risultati finali eccellenti. Iniziare bene però aiuta e spesso qualcosa di buono arriva.
Andando a ritroso, ad esempio, i colori bianconeri così in alto in cadetteria, dopo dodici giornate, li si ritrovano nel 2015-2016, quando il Cavalluccio targato Massimo Drago viaggiava al terzo posto con 23 punti, frutto di sette vittorie e tre sconfitte. Rullo compressore in casa quanto tenero in trasferta, quel Cesena finì sesto e si qualificò per i playoff, fu poi eliminato ai preliminari al Manuzzi dallo Spezia di Mimmo Di Carlo. Molto meglio nel 2013-2014 quando, sempre terzo dopo 12 gare, 22 i punti grazie a sei vittorie e due sconfitte, mantenne le posizioni fino alla fine piazzandosi al quarto posto. Vinse poi i playoff battendo in finale il Latina e conquistò la A. L’allenatore era Pierpaolo Bisoli che quell’anno bissò l’impresa del 2009-2010, anche in quella stagione c’erano solo due formazioni davanti ad un terzo di cammino, 21 i punti con cinque vittorie e una sconfitta, con la differenza che la promozione in A fu diretta come seconda classificata.
Quarto posto in classifica a novembre, sempre con 21 punti, anche nella stagione 2005-2006 ed in quella successiva, il mister era Fabrizio Castori. Nella prima obiettivo playoff centrato, il Cesena poi fu buttato fuori in semifinale dal Torino, l’anno dopo invece non si riuscì a mantenere il passo e alla fine il Cavalluccio si classificò sedicesimo. Male quindi, ma mai come nell’annata 1999-2000 quando la squadra guidata da Walter Nicoletti, alla dodicesima giornata, era sesta con 18 punti, gli stessi attuali, ma terminò la regular season 17esima e fu spedita in C dalla Pistoiese dopo un drammatico spareggio. Un capitolo rimasto fortunatamente unico nella storia bianconera, che a buon inizi ha quindi fatto seguire quasi sempre stagioni interessanti. Per la cronaca le altre retrocessioni in C, quella del 96-97 (sconfitta in trasferta contro l’Empoli di Spalletti), e quella del 2007-2008, furono cammini segnati sin dall’inizio. Nel primo caso, alla 12esima giornata, il Cesena era quart’ultimo, nel secondo ultimo da solo con 7 punti frutto di 7 pareggi.
Andrea Baraghini