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Cesena, Antonucci torna a Cittadella da ex : "Stiamo attenti. Li conosco, non mollano mai"

Il fantasista in Veneto ha trascorso due stagioni (14 reti in 76 gare): "Una tappa importante della mia vita, ma penso a vincere"

Cesena,  Antonucci torna a Cittadella da ex : "Stiamo attenti. Li conosco, non mollano mai"

Per Mirko Antonucci quella di domenica non sarà una trasferta come le altre, torna da ex dove ha vissuto due stagioni anche ricche di soddisfazioni

Magari alla partenza della prossima trasferta Mirko Antonucci si siederà vicino all’autista del bus, che se dovessero servire indicazioni, la strada per Cittadella la conosce benissimo: l’attaccante bianconero in Veneto ha trascorso due stagioni, timbrando 14 reti spalmate in 76 gare. Antonucci, come vive la gara da ex?

"Cittadella è stata una tappa importante della mia vita, sono felice di tornare per rivedere gli amici che avevo lasciato e per riassaporare l’aria di un luogo nel quale mi sono trovato molto bene e dove ho tanti ricordi. Tutto questo fino a un attimo prima del fischio di inizio, perché poi subentra un altro aspetto".

Quale?

"Sono un giocatore del Cesena e farò di tutto perché il Cesena possa vincere".

Che gara si aspetta?

"Ho le idee piuttosto chiare, perché in effetti conosco bene la squadra che incontreremo. Non mollano mai, inseguiranno ogni pallone fino al novantesimo e oltre. E così dovremo fare anche noi. Vincerà la partita chi riuscirà a restare più concentrato, senza perdere di vista nemmeno un dettaglio".

Loro hanno bisogno di punti. "Anche noi. Sempre".

I veneti sono quartultimi e navigano in acque turbolente. Se lo aspettava?

"Non credo sia quello il loro posto, sono una squadra valida. Ma soprattutto non credo sia il momento per esprimere giudizi".

Magari uno sul Cesena però potrebbe lasciarselo sfuggire… Il Cavalluccio è quarto: può restarci?

"Non è questione di restare abbottonati, ma di essere concreti: i campionati non si valutano a inizio novembre, ci sono ancora tantissime incognite da svelare, soprattutto tantissime gare da disputare. Essere quarti dopo 12 giornate non conta nulla. L’unica cosa che serve adesso è lavorare a testa bassa, pensando a una partita alla volta e cercando sempre un modo per vincerla. Facciamo passare il girone d’andata e affacciamoci su quello di ritorno, poi vediamo quello che succede. La priorità è mettere in cassaforte la salvezza il prima possibile, poi se con l’avvicinarsi della primavera dovessero esserci ancora spiragli aperti, sarà giusto fare di tutto per giocarcela fino in fondo".

Bilancio provvisorio?

"Buono, sia a livello individuale che di squadra. Sono contento di come stanno andando le cose e della scelta che ho fatto nel venire a Cesena".

Mister Mignani ha detto che uno come Antonucci quando si accende in un attimo può essere decisivo.

"Bel complimento, incasso e ringrazio. Faccio il possibile". Quante volte si è acceso finora?

"Metto il massimo su ogni pallone che tocco. E’ il motivo per cui sono sereno".

E’ cresciuto a Roma, ha debuttato in prima squadra coi giallorossi e ha assaporato pure la Champions League. Ora è a Cesena. Si sente stretto?

"Affatto. Mi piace l’aria che si respira in questa città. Mi godo un ambiente sano e tranquillo, l’ideale per un calciatore".

Antonucci fuori dal campo? "Mi piace godermi il momento. Vale sempre, a partire da quando passeggio per strada e un tifoso riconoscendomi mi saluta, stringendomi la mano. Sono arrivato in un gruppo che si era già molto ben amalgamato lo scorso anno e che mi ha permesso di inserirmi con facilità. Siamo uniti e coesi e questo significa che abbiamo tutto quello che serve per far bene e regalare soddisfazioni, a noi stessi e ai tifosi che ci stanno dimostrando grande affetto".

Luca Ravaglia