REDAZIONE CESENA

Cesena al giro di boa col fiato corto. Ma ora inizia un nuovo campionato

Ottimo sesto posto, però preoccupano le ultime due sconfitte, i troppi gol subiti e il trend negativo in trasferta

L’occasione sprecata da Antonucci con la Cremonese (Foto Ravaglia)

L’occasione sprecata da Antonucci con la Cremonese (Foto Ravaglia)

La seconda sconfitta al Manuzzi contro una non trascendentale Cremonese sancisce uno stato di fatto ormai abbastanza evidente: il Cesena è in un trend negativo da cui fatica ad emergere, aggravato dall’infortunio di Cristian Shpendi, i cui gol fin qui sono stati una manna dal cielo. La classifica lentamente si deteriora, le dirette avversarie approfittano dello scontro diretto per sorpassare. E’ successo con la Juve Stabia, poi con la Cremonese che ha aumentato il distacco da 1 a 4 punti, la Carrarese, prossima avversaria, è dietro di un punto ed ha la freccia inserita. Giovedì si è chiuso il girone di andata con 25 punti, non pochi, ma la classifica è talmente corta che un ulteriore scivolone esterno a Carrara rischia di complicare tutto. Il Cesena ha il fiato sul collo di ben 5 squadre a 24 punti (Catanzaro, Bari, Palermo, Modena e appunto Carrarese).

Al giro di boa i bianconeri hanno conquistato 7 vittorie, 4 pareggi e 8 sconfitte. Se nel girone di ritorno l’andamento fosse lo stesso sarebbe salvezza larga con 50 punti all’attivo, ben più di quanto sia necessario per restare in cadetteria. L’involuzione della squadra, però, non lascia tranquilli ed è necessario un robusto segnale di ripresa, sin da domani a Carrara. L’analisi del comportamento bianconero mostra un andamento altalenante come è normale per una neo promossa e considerate le enormi difficoltà che propone uno dei campionati più ostici non solo a livello nazionale. Ci sono compagini create per interpretare il ruolo da protagoniste e che oggi sono impelagate nella lotta di fondo o costrette a ridimensionare le ambizioni: Cremonese, Bari, Palermo e Sampdoria fra tutte.

Il Cesena ha svolto il compito con l’ambizione di salvarsi prima possibile, forte dei gol del capocannoniere Shpendi, nonostante i 26 gol subiti – è tra le difese più battute – e i pochissimi punti raggranellati in trasferta, appena 5. I ritocchi operati da Mignani hanno illuso di aver migliorato la situazione. Col cambio delle marcature, soprattutto su calcio piazzato in difesa (e il subentro di Klinsmann al posto di Pisser) i problemi sembravano sulla via della risoluzione.

E’ arrivata la reazione dopo la goleada subita dalla Sampdoria con 3 vittorie (Brescia, Sudtirol e la trasferta di Cittadella) oltre al pareggio di Salerno: 10 punti in 4 partite che hanno parecchio corroborato classifica e morale. Il pari interno con la Reggiana è stato un campanello di allarme cui sono seguite due sconfitte in trasferta col Frosinone, ultimo in classifica, e a Bari. La vittoria sul Cosenza, costata carissimo per l’infortunio di Shpendi, sembrava aver fermato il trend. Invece, sono arrivate in rapida successione 3 sconfitte, cocente ma inutile per il campionato a Bergamo, in Coppa Italia, gravi a Castellammare e con la Cremonese. Le certezze si sono sciolte come neve al sole. Superato l’ostacolo Carrarese, con Stiven Shpendi avversario, la sosta sarà utile a riordinare le idee, soprattutto in vista dell’apertura del mercato di gennaio.

Daniele Zandoli