L’Ausl Romagna difende a spada tratta il programma di realizzazione dei Cau (Centri assistenza e urgenza) per pazienti non gravi (codici bianchi e verdi) in modo da alleggerire il Pronto soccorso. Raffaella Francesconi, responsabile del Programma Emergenza-Urgenza dell’Ausl Romagna nonché direttore del Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza di Cesena, replica alle critiche avanzate da Luca Bartolini, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia. "L’istituzione dei Cau sono una delle azioni messe in campo per la riorganizzazione della Rete dell’Emergenza insieme al potenziamento dell’emergenza-urgenza 118 e all’istituzione delle Centrali Operative del numero unico 116-117 per la non urgenza". L’esigenza, chiarisce la dottoressa Francesconi, è quella di risolvere i problemi di sovraffollamento e carenza di personale del Pronto soccorso.
"L’impegno e l’attenzione che ogni cambiamento organizzativo comporta – prosegue – impongono di evitare affermazioni inutilmente allarmistiche e richiedono il contributo di tutti per costruire risposte organizzative nuove ed efficaci – prosegue la responsabile del servizio – I Centri di Assistenza Urgenza nascono per rafforzare il territorio, per far sì che i pazienti con necessità cliniche non complesse e con patologie urgenti differibili possano trovare una risposta celere, appropriata, di prossimità, evitando di stazionare in Pronto Soccorso affollati quando non vi è la necessità clinica".
La dottoressa Francesconi contesta l’affermazione di Bartolini secondo cui "i pazienti dovranno fare autodiagnosi" per decidere se rivolgersi ai Cau o al Pronto soccorso. "Il cittadino non dovrà fare autodiagnosi ma avrà la possibilità di rivolgersi presso un Centro di Assistenza Urgenza per problemi di bassa complessità mentre avrà la risposta nel sistema dell‘Emergenza Urgenza per tutte le patologie che necessitano di una risposta di alta complessità e per le patologie gravi. A completamento del progetto di riorganizzazione la Centrale operativa 116-117 strettamente interconnessa con la centrale operativa 112118 per l’emergenza contribuirà nella gestione dei bisogni non urgenti indirizzando il cittadino verso il setting più appropriato eo inviando al domicilio le unità medico infermieristiche UCA che rappresentano un altro punto di forza della riorganizzazione.
"La condivisione dei percorsi clinici – conclude la responsabile del progetto – e la piena e fattiva integrazione tra la rete dell’Emergenza Urgenza, i Pronto Soccorso, il sistema 118 ed il territorio con i Medici di Medicina Generale, i Centri di Assistenza Urgenza, la Centrale operativa 116-117 sono il perno della riorganizzazione a garanzia di una risposta ai bisogni di salute dei cittadini appropriata, adeguata, in linea di prossimità e nella modalità e nei tempi più idonei".