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Cronaca

Catalano vs Bukowski: "Mi ha insegnato la poesia"

Venerdì sera a Villa Torlonia lo spettacolo dell’autore torinese "È stato un artista fondamentale, che mi ha reso quello che sono oggi".

Catalano vs Bukowski: "Mi ha insegnato la poesia"

Il poeta Guido Catalano

"Senza di lui oggi non sarei ciò che sono". Venerdì sera dalle 21 a Villa Torlonia teatro di San Mauro Pascoli il poeta torinese Guido Catalano porta sul palco lo spettacolo ‘Catalano Vs Bukowski’. Non si parla, però, di una semplice divulgazione, ma di uno show vero e proprio in cui la poesia dello scrittore americano diventa protagonista di un dialogo in cui Catalano mostra come Charles Bukowski lo abbia formato. Gli ultimi biglietti per lo spettacolo, organizzato da Sillaba, sono in vendita sul sito di Liveticket.

Catalano, come nasce questo spettacolo?

"Io amo Bukowski da quando avevo 23 anni, in più nel 2020 si sono celebrati i cent’anni dalla sua nascita, perciò è da un po’ che avevo in testa questa cosa. Per me è stato un artista fondamentale, che mi ha reso il poeta che sono oggi".

In che modo?

"Mi ha insegnato che esiste anche un certo tipo di poesia, che di certo non è quella che insegnano a scuola. Uno stile dissacrante, unico, autobiografico, dotato di una forte e singolare ironia. Per me, che all’epoca avevo cominciato da poco a scrivere, è stato un incontro necessario. Rileggendolo oggi, da cinquantenne, riesco a comprenderlo ancora di più".

Cosa farà sul palco?

"Come da titolo confronterò la poesia dello scrittore americano con la mia in una sorta di battaglia, con in sottofondo la musica dal vivo di Matteo Castellan. Non si parla di uno spettacolo divulgativo, ma di un racconto. In più, lascerò da parte il Bukowski romanziere. Menomale che ci scontriamo in maniera platonica, perché nel mondo reale vincerebbe lui di sicuro".

Il pubblico cosa può imparare da una personalità come Bukowski?

"Dopo il suo boom negli anni ’80, Bukowski è diventato un artista di culto, ma secondo me oggi è meno conosciuto di quanto meriterebbe, soprattutto in ambito poetico. Penso che da un personaggio così non si finisca mai di imparare, anzi credo che per il pubblico sia l’occasione giusta per scoprire cose di cui ancora non si è potuto godere".

Aveva già fatto qualcosa di simile in passato?

"Tempo fa avevo realizzato uno spettacolo sulle fiabe scritte da Calvino. In futuro mi piacerebbe fare qualcosa di simile, ma sui musicisti che mi hanno segnato. Il primo di cui parlerei è Lucio Battisti, uno dei miei idoli musicali. Prima, però, devo trovare un musicista adatto a realizzare con me lo spettacolo".

Dopo la poesia, i romanzi e il teatro, c’è qualcos’altro con cui desidera misurarsi nella sua carriera?

"Il mio sogno nel cassetto è diventare una sorta di autore di testi per artisti musicali. Vorrei essere come Mogol. Ovviamente, però, è necessario prima di tutto trovare il musicista giusto con cui collaborare. In ambito teatrale, invece, mi piacerebbe continuare a collaborare con altri artisti, che è una cosa decisamente utile e divertente".