Cesena, 6 luglio 2024 – Una raccolta firme per non archiviare il caso. Marisa Degli Angeli, la mamma di Cristina Golinucci scomparsa a Cesena 32 anni fa, non si arrende. "Sabato 13 luglio dalle 10 alle 12 – spiega mamma Marisa – faremo un incontro a Ronta al parco di Cristina per invitare tutte quelle persone che mi sono state vicine a raccogliere firme contro l’archiviazione del procedimento". La madre di Cristina Golinucci si è opposta ancora una volta all’archiviazione delle indagini da parte della Procura di Forlì. Dopo la decima richiesta della procura di chiudere il caso, è arrivato l’atto di opposizione all’archiviazione depositato sul tavolo del giudice per le indagini preliminari.
Un grande punto interrogativo nelle indagini rimane la figura di Emanuel Boke. I maggiori sospetti sono incentrati su di lui. Il sudafricano era ospite del convento dei frati Cappuccini all’epoca della scomparsa di Cristina, successivamente venne condannato per violenze sessuali nei confronti di due ragazze cesenati. Dal 2017 Boke è ricercato in Francia dove, sotto falso nome ma con impronte digitali che gli corrispondono, avrebbe commesso altri reati di violenza sessuale. Durante la permanenza in carcere Boke incontrò padre Lino e confessò di aver ucciso Cristina, ma quando padre Lino tentò di farlo confessare con un microfono nascosto Boke ritrattò e disse di aver confessato l’omicidio perché voleva uscire dal carcere. Scarcerato, una volta scontata la pena, ha sempre continuato a dirsi innocente riguardo alla sparizione di Cristina. Nonostante nel 2017 sia stato denunciato per un’altra violenza sessuale in Francia ad oggi risulta latitante. In 32 anni il caso è stato chiuso e riaperto dieci volte: aveva 21 anni il 1° settembre 1992 Cristina Golinucci quando scomparve a Cesena dopo aver parcheggiato la Fiat cinquecento azzurra nel piazzale del convento dei Cappuccini. "In molti – dice mamma Marisa – hanno coperto il caso". Anche padre Lino, deceduto nel 2006 non collaborò alle indagini e in qualche modo coprì Boke. Nelle intercettazioni è spuntata una frase mai trascritta. "Il giorno che è venuta Cristina – ha detto padre Lino a Emanuel Boke – abbiamo mangiato, io sono andato a riposare in convento, ma tu non sei mica andato in convento". "Io chiedo che le istituzioni mi aiutino a chiudere questo cerchio – dice Marisa Degli Angeli –. È il decimo schiaffo che le istituzioni mi danno, troppi dubbi non sono stati risolti. Vorrei urlare a squarciagola che questo ‘marciume’ è stato coperto. I miei avvocati hanno chiesto alla Francia di ricercare una persona con nome diverso, che ha le stesse impronte digitali di Emanuel Boke e anche la stessa età anagrafica di Boke. Il sospetto è che una volta arrivato in Francia abbia cambiato nome e identità. I legali si sono mossi anche autonomamente per provare a rintracciare Boke, ma inutilmente. E dalla Francia attendiamo ancora una risposta".