
L’avvocata Barbara Iannuccelli e Marisa Degli Angeli, madre di Cristina. Nel riquadro Cristina Golinucci, scomparsa nel 1992
Cesena, 26 marzo 2025 – Novità nelle indagini sul caso Golinucci, la ragazza scomparsa a Cesena nel 1992.
Il legame tra Emanuel Boke e Kwame Quist
Emanuel Boke, sudafricano ospite del convento da cui sparì nel 1991 Cristina Golinucci a Cesena, e Kwame Quist, ghanese ricercato dalla Francia per rapina e violenza sessuale risalenti al 1998, sarebbero la stessa persona. Lo conferma il DNA prelevato da un berretto sequestrato nel 1994 a Boke, risultato compatibile con un profilo genetico presente in banca dati francese e attribuito a Kwame Quist, con precedenti per rapina con violenza, favoreggiamento dell'immigrazione e stupro, commessi a Marsiglia nel 1998, pochi giorni dopo il suo arrivo in territorio francese.
Novità nel caso Golinucci
E' una novità per le indagini sulla scomparsa e l'omicidio di Golinucci, sparita da Cesena a 21 anni, il primo settembre 1992, mentre stava andando ad incontrare il padre spirituale al convento dei cappuccini di Ronta. L'inchiesta, contro ignoti, è stata archiviata per l'ennesima volta a settembre ma il 'match' è arrivato nei giorni scorsi, comunicato dal Ris di Parma alla Procura di Forlì.
Per la famiglia di Cristina, assistita dall'avvocato Barbara Iannuccelli, che farà una nuova istanza di riapertura del caso, è un elemento di conferma importante: Boke all'epoca fu sospettato per la sparizione, ma l'ipotesi fu scartata. In seguito è stato condannato per violenza sessuale ai danni di due ragazze cesenati ed è stato proprio nell'ambito di questa indagine che il berretto venne sequestrato, insieme ad un rullino di foto.
Nuove prove dagli anni '90
I due reperti sono rimasti per anni chiusi in una scatola, riaperta su richiesta della famiglia di Cristina. La polizia francese aveva già identificato Boke come Quist sulla base delle impronte digitali, ora è arrivato il Dna.
"I Ris hanno accertato che il nostro Emanuel Boke è Kwame Quist, che in Francia ha violentato altre ragazze e che tutt'oggi è destinatario di un provvedimento di ricerca internazionale. Siamo soddisfatti perché non può essere una mera coincidenza che Cristina Golinucci si trovasse nello stesso posto dove era questa bestia così violenta. Andiamo avanti per la verità", dice l'avvocato Iannuccelli.
Appello alla donna in foto con Boke: “Ci contatti”
Tra le foto presenti in un rullino sequestrato nel 1994 a Emanuel Boke, ce n'è una dove l'uomo è ritratto abbracciato con una ragazza. La famiglia di Cristina, che da anni sta lottando per riaprire il caso e per trovare la verità sull'omicidio, rivolge un nuovo appello: “Chiediamo alla donna che si riconoscesse in questa foto di contattare noi o le forze dell'ordine”, dice l'avvocato Barbara Iannuccelli, che assiste la madre, Marisa Degli Angeli. Il rullino era stato sequestrato nell'ambito di un'indagine per violenza sessuale di Boke ai danni di due ragazze cesenati, insieme ad un berretto. È stato sviluppato solo nel 2022 quando è stato riaperto il fascicolo della Procura di Forlì sul caso Golinucci: sono 87 fotografie, alcune che ritraggono Boke in compagnia di altre persone. La famiglia di Cristina sta puntando a rintracciare Boke e la sua figura sarà al centro della nuova istanza di riapertura delle indagini ai pm forlivesi.