REDAZIONE CESENA

I veleni del caso Golinucci: ammonimento del questore all’ex insegnante Gabriele Pieri

L’uomo sandwich accusa un 60enne cesenate di essere il responsabile della morte di Cristina: nel provvedimento viene diffidato dal “perpetrare atti persecutori” iniziati la scorsa estate

Gabriele Pieri, 78 anni, in piazza del Popolo con il cartello con cui accusa un cesenate. In alto Cristina Golinucci

Gabriele Pieri, 78 anni, in piazza del Popolo con il cartello con cui accusa un cesenate. In alto Cristina Golinucci

Cesena, 17 marzo 2025 – La questura di Forlì-Cesena ha emesso un provvedimento di ammonimento nei confronti di Gabriele Pieri. Il 78enne cesenate, conosciuto come ‘uomo sandwich’ si è reso colpevole di aggirarsi per Cesena con un grande cartello nel quale era scritto a chiare lettere il nome e il cognome di un cesenate che secondo Pieri sarebbe responsabile della morte di Cristina Golinucci, la ragazza di 21 anni scomparsa a Cesena 33 anni fa. Il provvedimento ‘anticrimine’ emesso il 10 marzo dalla questura nei suoi confronti, ammonisce il 78enne, invitandolo ad astenersi in futuro dal compiere atti persecutori nei confronti del 60enne cesenate, che Pieri riterrebbe responsabile della scomparsa di Cristina Golinucci.

Un’opinione, quella di Pieri, espressa in questo modo ‘anomalo’, con un cartello che si è portato appresso per Cesena per settimane senza passare inosservato. Il questore ha agito su istanza della stessa persona accusata da Pieri, che potrebbe anche ricorrere alle vie penali per fermare l’uomo sandwich. Secondo il provvedimento emesso dalla questura, Pieri dalla scorsa estate ha iniziato a molestare e importunare il 60enne, “seguendolo persino in chiesa, fissandolo con aria di sfida, e rivolgendogli domande intimidatorie”.E dal 31 dicembre scorso Pieri esibisce quel cartello dove è scritto il nome e il cognome di questa persona con in aggiunta la pesante accusa “è lui il responsabile della scomparsa di Cristina Golinucci’. Con questo provvedimento della questura, l’uomo sandwich viene diffidato dal “perpetrare atti persecutori nei confronti della parte istante”. Quindi, se Pieri dovesse proseguire nella sua battaglia partirebbe d’ufficio la denuncia per atti persecutori, e le pene sarebbero aumentate. Pieri si aggirava con quel cartello nelle piazze cesenati, nei locali e nelle viuzze del centro attirando l’attenzione di tanti curiosi che leggevano quel nome indicato nei cartelli con quella pesantissima accusa.. Ora Gabriele Pieri ha intenzione di proporre ricorso contro il provvedimento della questura, al prefetto di Forlì-Cesena. Ha 60 giorni di tempo dalla notifica.

Pieri dunque non si ferma e sabato pomeriggio ha fatto un intervento a sorpresa al Festival del Giallo a Bologna dove il giornalista Angelo Giovannini dialogava con la collega Annamaria Senni, ripercorrendo il cold case sulla scomparsa di Cristina Golinucci archiviato e riaperto più volte. Pieri si è alzato dal pubblico, dove era rimasto in silenzio per più di un’ora ascoltando i giornalisti e sorprendendo tutti ha detto : “Sono io l’uomo sandwich”. La diretta Facebook è stata subito interrotta dagli organizzatori della manifestazione. A giorni una nuova istanza sul caso sarà depositata in procura a Forlì dall’avvocata Barbara Iannuccelli, che fonda le sue nuove accuse sulla figura di Emanuele Boke.