
Una immagine di Casanova che da giovedì sarà al teatro Bonci
Casanova, liberamente ispirato a "Storia della mia vita" di Giacomo Casanova è lo spettacolo che da giovedì a sabato alle 20.30 e domenica alle 16 è in scena al Bonci, per la regia di Fabio Condemi. Il testo originale è di Fabrizio Sinisi, e vede Sandro Lombardi, nel ruolo del grande seduttore; una produzione LAC Lugano Arte e Cultura, in coproduzione con Emilia Romagna ERT, TPE – Teatro Piemonte Europa, Compagnia Lombardi Tiezzi. Casanova affronta, a 300 anni dalla nascita, le memorie autobiografiche del celebre filosofo e libertino veneziano. È l’lnverno del 1798. Nel castello di Dux, in Boemia, un uomo anziano e malandato che trascorre le giornate tra vecchi libri e in compagnia dei soli cortigiani intende recuperare la memoria: è Casanova (bibliotecario al servizio del Conte di Waldstein da quindici anni), per visitare il quale giunge un medico esperto di mesmerismo, una pratica empirica che può essere ricondotta all’ipnosi. Durante la seduta di sonno ipnotico però, i ricordi che affiorano dalla memoria di Casanova si discostano da quanto lui aveva scritto nei suoi Mémoires: sono infatti, visioni, premonizioni, apparizioni. Una storia popolata di fantasmi, un viaggio in cui compaiono personaggi del suo passato quali il frate Balbi, la giovane amata Henriette e l’esoterica Marchesa D’Urfé. "La vita di Casanova – afferma il regista Fabio Condemi, premio Ubu 2021e fra i più interessanti esponenti della nuova generazione di registi italiani –, è una miniera teatrale per i continui spunti drammaturgici, visivi e storici che contiene. Da protagonista a spettatore, Casanova ricorda se stesso da giovane e rievoca in modo frammentario le sue avventure. I ricordi si mescolano e prendono vita, in Boemia, dove l’intellettuale veneziano trascorre gli ultimi giorni, esule, sbeffeggiato, escluso dal mondo moderno, dialogando con i fantasmi del suo passato.
Casanova, filosofo, prestigiatore e truffatore che ha vissuto tutto il secolo dei lumi, muore proprio alla fine del Settecento, mentre il mondo cambia e inizia la modernità". "Casanova è una meditazione sulla memoria e sul tempo – scrive Sinisi -: non solo quelli di Giacomo Casanova, ma di un’epoca intera. Ci sono personaggi, osservando i quali si può misurare la transizione di un’epoca storica. Casanova, nato all’inizio del secolo, nel 1725, e morto alle soglie del successivo, nel 1798, è uno di questi corpi che funzionano come dei campi di battaglia. Giacomo Casanova è forse la più perfetta cartina di tornasole del Settecento, un secolo che vive uno dei più grandi stravolgimenti culturali, politici e antropologici che la storia ricordi". Lo spettacolo presenta scene di nudo e luci stroboscopiche. Sabato alle 18, nel foyer, incontro con Fabio Condemi, Sandro Lombardi e la compagnia. Modera Rossella Menna, studiosa di teatro, saggista e docente.
Raffaella Candoli