
Un’immagine del mare davanti a Cesenatico
Cesena, 21 luglio 2024 – Le temperature che raggiungono i 38 gradi, oltre a creare disagi alle persone più fragili, influenzano anche il nostro ambiente. Un esempio è l’acqua del nostro mare Adriatico, un mare caratterizzato da basse profondità e grossi apporti di acqua dolce dall’entroterra che sino a giugno, per effetto del maltempo, era addirittura di tre gradi inferiore alla media stagionale; poi il caldo torrido di luglio sta modificando le variabili, facendo registrare picchi oltre i 30 gradi. Il fenomeno è monitorato dal personale di Arpae Emilia Romagna che tramite Cristina Mazziotti, responsabile del battello oceanografico Daphne II, controlla lo stato del mare.

Dottoressa Mazziotti, come sta il mare Adriatico?
"Il prolungato periodo di alta pressione con intenso irraggiamento solare e la scarsa frequenza di perturbazioni dovute alla persistenza dell’anticiclone africano, incrementa anche le temperature del mare. Il normale fenomeno di riscaldamento dell’acqua tipico del periodo estivo è al momento accentuato dalla presenza in mare di masse di acqua dolce più calde provenienti dall’entroterra in particolare dal bacino del Po. La temperatura media adesso è 28 gradi".
Come spesso accade i tuttologi dei social lanciano sentenze e ne dicono di tutti i colori.
"Noi per primi ce ne rendiamo conto, la disinformazione e le dichiarazioni delle persone incompetenti sono una realtà sempre più tangibile e sempre più difficile da contrastare. La diffidenza contro gli enti preposti a monitorare l’ambiente cresce, creando false conclusioni da parte dei cittadini".
Previsioni per i prossimi giorni?
"Le portate del Po al momento sono in diminuzione, quindi ipotizziamo degli incrementi meno accentuati della salinità e di avere quindi dei valori di temperature superficiali più in linea col periodo estivo".
Rispetto alla scorsa estate sembra un altro mondo.
"La scorsa estate è stata caratterizzata dalla siccità, mentre quest’anno abbiamo avuto precipitazioni abbondanti con i mesi di maggio e giugno non particolarmente caldi".
Cosa succede al mare in queste condizioni, quali sono gli esseri viventi che risentono di più?
"La temperatura è un parametro fondamentale per gli organismi viventi, che sono in grado di mettere in atto strategie adattative per contrastare condizioni di stress come possono essere gli incrementi di temperatura. Non sono i singoli record raggiunti in questi giorni ma l’eventuale lunga persistenza che potrebbe creare problemi alle specie sessili, quindi non mobili come mitili, anemoni, spugne".
I cittadini sono molto colpiti dalle specie aliene, in particolare pesci e crostacei diffusi in altri mari, che stanno colonizzando il Mediterraneo e l’Adriatico.
"Diversi sono i vettori che portano al fenomeno dell’arrivo di specie non indigene, tra questi elenchiamo l’acquacoltura, l’immissione accidentale, quella volontaria, il trasporto tramite acque di zavorra delle navi, l’entrata attraverso il canale di Suez. Proprio dal canale di Suez arrivano delle specie definite genericamente lessepsiane, prendendo il nome dell’ingegnere Ferdinand Lesseps che lo progettò. Nell’ultimo decennio, a seguito del raddoppio del Canale di Suez avvenuto nel 2015, le migrazioni sono aumentate. Alcune di queste specie lessepsiane che ritroviamo in Adriatico sono il pesce scorpione, il pesce palla maculato, il pesce balestra e il pesce flauto".
Con l’aumento delle temperature aumentano le specie aliene?
"Non è così, per questi processi di insediamento di specie ci vogliono anni se non decenni, il fenomeno non è così diretto come qualcuno potrebbe pensare, sono tante le condizioni necessarie affinché una specie alloctona si stabilizzi".