LUCA RAVAGLIA
Cronaca

Bullismo a Cesena, i genitori: “Il diario delle violenze mostrato a scuola, inascoltati”

La mamma e il papà del ragazzino perseguitato dai compagni: “Non vogliamo incolpare nessuno ma risolvere la situazione”

Bullismo, il diario del ragazzo picchiato

Bullismo, il diario del ragazzo picchiato

Bologna, 4 aprile 2023 – C’è un diario appoggiato sul tavolo. Copertina nera e pagine piene di scritte. Date e fatti. Non belli da raccontare, ma importantissimi da far uscire dal cuore di un ragazzino alle porte dell’adolescenza, che ha tutto ciò che serve per volare e che non merita di essere appesantito da zavorre, come quelle – odiose – del bullismo. La prima data sul diario è quella dell’8 febbraio 2022. Tanto tempo fa. "E non è nemmeno l’inizio". A parlare sono i genitori del ragazzo, che fin dall’inizio del suo percorso alle scuole medie si sono trovati a navigare insieme in una situazione tutt’altro che semplice. Sostenendolo in ogni sua giornata.

My player placeholder

Perché avete deciso di denunciare pubblicamente il caso?

"Abbiamo sempre cercato di gestire la situazione cercando dialoghi e compromessi, ma nei giorni scorsi ecco la goccia che ha fatto tracimare il vaso".

Quale?

"Abbiamo saputo all’ultimo momento che la classe di nostro figlio non avrebbe partecipato a una lezione proprio dedicata al bullismo organizzata dalla polizia. Era un’occasione importante, alla quale tenevamo molto. E’ stato davvero frustrante".

Dopo la vostra segnalazione pubblicata sul Carlino di domenica è cambiato qualcosa?

"Nelle ultime ore dalla dirigenza è stato comunicato che l’incontro verrà recuperato a fine aprile. Ne siamo davvero contenti".

Nella prima pagina del diario si parla di lanci di bottiglie, pugni nello stomaco...

"Nelle altre il quadro non è migliore".

Avreste potuto rivolgervi alle autorità.

"Non è il piano nel quale vogliamo spostare la questione. Auspichiamo l’ambito di confronto sia quello della scuola, nella quale crediamo molto. Sono tutti bambini, non vogliamo colpevolizzare nessuno, vogliamo solo che nostro figlio possa continuare con serenità il suo percorso".

Chi ha visto il diario?

"Chi dirige la scuola. A fine febbraio del 2022, quando nostro figlio era in prima".

Dunque il tema è noto da tempo.

"Ci eravamo velocemente accorti che le cose non andavano e a novembre 2021 chiedemmo un incontro. C’era ancora la pandemia, il quadro non era semplice. Non abbiamo recriminazioni su quell’attesa".

Cosa successe?

"Ci venne chiesto come mai nel diario non ci fossero nomi. Rispondemmo che non volevamo che venissero fatti. Non è questione di incolpare altri, ma di far conoscere una situazione che merita di essere risolta".

Cosa state facendo ora?

"Ci avvaliamo del supporto di una psicologa, lo stiamo aiutando a credere in se stesso".

E a scuola?

"Oggi ci ha raccontato di una reazione di un’insegnante che lo ha emozionato: ha alzato la voce in classe, prendendosela con chi non lo lasciava in pace, vincolandolo alle sue responsabilità. E’ stato un gesto bellissimo".

Era accaduto altre volte?

"Ci sono almeno un paio di docenti ai quali siamo molto riconoscenti. Perché conoscono il tema e ci accompagnano restandoci vicino".

Ora come vive la situazione? "La campanella suona alle 8.05, lui non entra mai prima delle 8.02. Perché non vuole fare brutti incontri in corridoio".

Niente denunce, dunque. Cosa chiedete?

"Le parole spese sull’argomento dall’assessora ai servizi sociali Carmelina Labruzzo ci hanno rinfrancato. Ha detto che i bambini devono potersi fidare degli adulti. Devono rendersi conto che se segnalano un problema, vengono ascoltati e il problema viene risolto. E’ quello che chiediamo. Che il tema venga affrontato, col dialogo e con le giuste soluzioni. Non punitive, educative".