Concessioni balneari, operatori sul piede di guerra

Battistoni: «Canoni più alti? Non senza una riforma»

La spiaggia di Cesenatico ha 120 concessioni balneari

La spiaggia di Cesenatico ha 120 concessioni balneari

di GIACOMO MASCELLANI

SONO giorni e ore cruciali per il futuro degli operatori di spiaggia della Riviera. La prospettiva di un’applicazione della direttiva Bolkestein dell’Unione europea, che imporrebbe di mettere a bando le spiagge, è da dieci anni motivo di grandi apprensioni, ma a far tremare i balneari italiani in questi giorni è la notizia secondo la quale il governo Conte punterebbe all’aumento dei canoni e alla liberalizzazione delle concessioni demaniali, per coprire in parte la riduzione del debito italiano.

NELL’AGGIORNAMENTO del Def, il Documento di economia e finanza, deliberata a fine settembre e pubblicata l’altro giorno, il Ministero dell’Economia nel capitolo dedicato alle concessioni di beni e servizi lamenta che «il denominatore comune è la scarsa redditività delle concessioni per l’Erario. I canoni imposti non sono, in numerosi casi, correlati agli ingenti fatturati e profitti che i beni dati in concessione producono in capo ai concessionari. Il Governo propone una mappatura del fenomeno, finalizzata alla predisposizione di una legge quadro di riordino delle concessione e a maggiori proventi».

I BAGNINI e i proprietari di ristoranti e altre attività sul demanio marittimo, temono che il Governo scelga la scorciatoia di applicare un aumento corposo dei canoni senza fare una riforma vera e propria e soprattutto senza indicare il percorso per uscire dall’evidenza pubblica. Nella costa di Forlì-Cesena la questione interessa 160 aziende, di cui 120 a Cesenatico e le restanti a Gatteo a Mare, San Mauro Mare e Savignano Mare. Il presidente della Cooperativa stabilimenti balneari di Cesenatico, Simone Battistoni (in foto), è anche vicepresidente nazionale di Sib Confcommercio, il maggior sindacato italiano della categoria, e fa parte del numero ristretto di persone che in questi giorni tiene il dialogo con il Governo.

GIÀ STAMATTINA, giovedì, si potranno avere delle risposte, quando alla fiera Sun di Rimini si incontreranno il ministro del turismo Gian Marco Centinaio, parlamentari, senatori, amministratori regionali e soprattutto una marea di operatori di spiaggia. Battistoni anticipa i contenuti e le strategie: «C’è un tavolo interministeriale per definire la riforma delle concessioni balneari e noi chiediamo al Governo di sottrarre le imprese balneari dalle evidenze pubbliche. Viviamo in una incertezza e precarietà che nuoce alla categoria e al turismo, perché di fatto blocca gli investimenti. La deroga all’obbligo di gara per gli stabilimenti balneari è fondata su principi importanti, il legittimo affidamento, la tutela dei diritti della persona e della proprietà e la necessità di salvaguardare le attività rilevanti».

MA «gli stabilimenti balneari – continua il rappresentante – costituiscono un sistema unico al mondo, parte integrante del nostro Made in Italy. Per questo chiediamo una iniziativa legislativa del Governo che può partire e prendere spunto da alcune leggi regionali già emanate a tutela dei balneari. Abbiamo poco tempo e confidiamo che da oggi il ministro Centinaio passi dalle parole ai fatti».