RAFFAELLA CANDOLI
Cronaca

“Bloccati a Mirabilandia”. Gruppo dell’Anffas chiama i carabinieri per entrare

Il gruppo di ragazzi con disabilità fermati all’ingresso della struttura. Il parco: “Ai giovani non è stato impedito l’ingresso. Gli è stato detto che potevano usufruire delle attrazioni e recarsi poi a ritirare il pass salta fila”

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La Polisportiva Anffas di Cesena era stato bloccato all’entrata di Mirabilandia

Cesena, 23 agosto 2024 – Un increscioso episodio, risolto solo con l’intervento dei carabinieri, ha trasformato la prospettiva di una giornata di divertimento per un gruppo di giovani della Polisportiva Anffas di Cesena (nella foto), in una circostanza di umiliazione e, forse, di discriminazione.

A raccontare dal proprio punto di vista il deplorevole comportamento della dirigenza del parco di Mirabilandia, è la coordinatrice della Polisportiva Giovanna Suarez, che supportava il gruppetto in gita di 9 tra ragazze e ragazzi con disabilità tra i 17 e i 27 anni, con 8 accompagnatori. “Qualche giorno fa – dice Giovanna Suarez – con i nostri iscritti con la maglia della Polisportiva, abbiamo deciso di trascorrere una giornata a Mirabilandia e poiché il regolamento del parco prevede che i gruppi possano prenotare il loro accesso con la richiesta di pass che danno priorità di accesso alle attrazioni, almeno 5 giorni prima della data scelta, abbiamo deciso di fare biglietti d’ingresso individuali per ogni ragazzo e rispettivo accompagnatore”.

Ma, dopo una regolare fila al botteghino, l’impiegata allo sportello ha dirottato il gruppo all’ufficio clienti preposto alla consegna dell’apposita modulistica per ottenere pass e braccialetti abbinati tra cliente e accompagnatore. Nell’ufficio era presente un dirigente della struttura che “purtroppo – sottolinea con indignazione Suarez – invece di permettere ai ragazzi in coda di accedere all’ufficio , ne ha complicato l’accesso temporeggiando, suggerendo di procrastinare l’ingresso alle 13. Tutti erano umiliati, increduli e fermi sotto il sole in attesa”. “Finché – aggiunge Suarez – ho deciso di chiamare i Carabinieri che giunti in breve tempo, hanno prontamente riportato a più miti consigli il dirigente di Mirabilandia. Nel frattempo era abbondantemente passato mezzogiorno e regolarmente ad altri visitatori venivano elargiti i pass”.

Il parco – considera Suarez – ha pubblicato anche sul web un vademecum che ne esalta l’ accessibilità e l’inclusività, ma non ci pare proprio. Ho denunciato l’episodio allo sportello antidiscriminazione dell’Anffas Cesena affinché si intervenga e sia tutelato il diritto di ogni persona con disabilità ad accedere ad una struttura ricettiva come un parco divertimento. Siamo un ente del terzo settore e sappiamo scegliere luoghi di svago e divertimento adatti ai nostri iscritti, ma certi episodi davvero indignano e scoraggiano chi si impegna ogni giorno per far vivere ad un gruppo di amici, momenti di tempo libero”.

Pronta la risposta di Mirabilandia: “É previsto che un gruppo segnali la propria presenza anticipatamente. Nel caso concreto il gruppo di Cesena conosceva il regolamento ma si è recato alle casse del Parco senza aver prenotato la visita nei giorni precedenti. Ciononostante il personale ha applicato la tariffa gruppo e la gratuità di alcune persone. Dopodiché il gruppo ha fatto richiesta del pass salta fila. A quel punto il gruppo di giovani avrebbe potuto accedere immediatamente alle attrazioni e recarsi successivamente a ritirare il pass dopo le 12, orario previsto in altissima stagione”.