ERMANNO PASOLINI
Cronaca

Betobahia con Giulia Berretti canta la magìa del Natale

Si intitola "Natale divino" l’ultima canzone di Alberto Pazzaglia, in arte Betobahia di San Mauro Mare. Il testo della...

Si intitola "Natale divino" l’ultima canzone di Alberto Pazzaglia, in arte Betobahia di San Mauro Mare. Il testo della...

Si intitola "Natale divino" l’ultima canzone di Alberto Pazzaglia, in arte Betobahia di San Mauro Mare. Il testo della...

Si intitola "Natale divino" l’ultima canzone di Alberto Pazzaglia, in arte Betobahia di San Mauro Mare. Il testo della canzone è del poeta scrittore ravennate Paolo Gambi, il video è stato registrato a Roncofreddo e la protagonista è Giulia Berretti di Rimini come anche la casa discografica Novalis. "Natale Divino" è il nuovo progetto musicale di Betobahia che, per il periodo delle feste, ha abbandonato i ritmi scanzonati dei tormentoni estivi per concentrarsi su una canzone profonda figlia di un’intesa artistica tutta "made in Romagna". Racconta Betobahia: "Stavo sfogliando alcuni testi dell’amico scrittore e poeta ravennate Paolo Gambi quando ho notato un testo bellissimo e coinvolgente dedicato alla divinità del Natale. A quel punto, con alcuni accorgimenti, l’ho musicato e trasformato in una vera e propria canzone che, grazie alla voce delicata di Giulia, è diventata ancora più dolce".

La canzone "Natale Divino", che oscilla tra il pop e il rock, ha un testo poetico e intenso che tratta temi attuali come quello della guerra, i disagi sociali e la fame nel mondo. A interpretarla oltre a Betobahia, anche Giulia Berretti, studentessa 18enne al 5°anno dell’istituto tecnico superiore Tonino Guerra. Continua Giulia Berretti: "Nel mio tempo libero lavoro come cameriera/barista e qualche volta faccio la modella. Inoltre pratico diversi tipi di danza, prendo lezioni di canto e faccio parte, da un paio d’anni, di una compagnia di musical". Conclude Betohaia: "Questa canzone di Natale vuole anche lanciare un messaggio, quello dei bambini che, con gli occhi incantati dell’innocenza, non possono vivere in un regime di guerra e povertà. Perché, come recita la canzone, il Natale è divino per chi sa farsi bambino e quindi serve bellezza e verità, un filo di luce nell’oscurità".