Basket Il Playground di Livio compie 10 anni

Targa dalla famiglia Neri al presidente Venturi: "Mi sono commosso, lo spirito di questo evento è unire la pallacanestro al divertimento"

Basket Il Playground di Livio compie 10 anni

Basket Il Playground di Livio compie 10 anni

Decimo compleanno. Magari ci voleva la torta con le candeline e invece è arrivata una targa, firmata dalla famiglia di Livio Neri e consegnata nelle mani di Carlo Venturi, il presidente della società che porta il nome di Livio. Nella targa ci sono Livio e Carlo, ragazzi, a torso nudo e con un pallone da basket, che giocano al campetto. Il playground, dicono dall’altra parte dell’oceano. Livio non c’è più, anche se in effetti è come se non se ne fosse mai andato, soprattutto quando in ballo ci sono una palla a spicchi e un campetto. Eccolo qui il ‘Livio Neri’s Playground’, un torneo di 3 contro 3 arrivato alla decima edizione e che si conferma un successo, soprattutto per lo spirito che sa evocare tra tutti i partecipanti. "Quando la famiglia di Livio mi ha consegnato la targa – racconta Venturi – ho pianto, come non facevo da tanto tempo. Sono orgoglioso del fatto che il nome di Livio sia diventato indelebile. E‘ per lui che eravamo in campo, il 29 e il 30 giungo, all’aperto, al Mini Palazzetto, nell’ambito di un evento che ha coinvolto 12 squadre formate complessivamente da una settantina di persone". Non conta il talento, ma lo spirito. "E’ stato tutto all’insegna del massimo fair play – prosegue Venturi – nessuno si è lamentato e tutti si sono divertiti. Ha vinto la squadra ‘Quel jumperino lì’ formata da Arturo Bettini, Giuseppe Bifulco, Giacomo Signorini, Ettore Gaggi e Antonio Daniele. Posso aggiungere che l’mvp, il miglior giocatore del torneo, è stato Giuseppe Bifulco e che Giacomo Signorini ha vinto la gara del tiro da tre. Per quanto riguarda il titolo del più bello invece, abbiamo fatto le cose con grandissima professionalità, inserendo in giuria tutte le nostre storiche tifose, che ci seguono fin dalla prima edizione: è stato un plebiscito per Tony Amadori. Beato lui… Tanti nomi e tanti premi. Ma ancora questa è solo una parte". Venturi prende fiato e rilancia, con l’intento di raccontare l’anima di un torneo nel quale l’unica cosa che conta è esserci. "Non posso chiudere senza parlare di Luca Zampa, che qua lo chiamiamo ‘Cece’. Gioca da una vita, ma è più giovane di me e dunque niente illazioni… Appena si aprono le iscrizioni del torneo è sempre il primo a presentarsi, insieme alla sua squadra, formata da un gruppo di ultras del Cesena Calcio, perennemente in curva con lui. Fin dall’inizio, chi non aveva esperienza, compensava con l’impegno e la tanta voglia di divertirsi. Nel frattempo al gruppo si è aggiunto un altro super veterano del basket cesenate, Filippo Orioli… Di anno in anno i risultati migliorano e chissà, magari arriveranno a vincere. Ma non è questo il punto. Il punto è che la pallacanestro può davvero essere una meraviglia per tutti". Al termine del torneo, il premio per il vincitore, un assegno da 300 euro, è stato donato ad Admo.

Luca Ravaglia