ANNAMARIA SENNI
Cronaca

Azienda svanita, persi quattro stipendi "E la piena mi ha distrutto l’auto"

La drammatica situazione della dipendente di una ditta appaltatrice delle pulizie negli uffici postali "Per recarmi nelle sedi di lavoro faccio 40 km, impossibile senza vettura. Sono in aspettativa non retribuita" .

Azienda svanita, persi quattro stipendi "E la piena mi ha distrutto l’auto"

di Annamaria Senni

Al dramma vissuto da due lavoratori che non hanno percepito lo stipendio per quattro mesi, si sono aggiunte le grossissime difficoltà per i danni subiti dagli stessi per l’alluvione, con tutte le pesanti conseguenze che sono derivate. Franca Giusto di 66 anni e Pietro D’Altri di 45 anni sono stati raggiunti dalla piena del Savio il 16 maggio in via IV Novembre, la via che costeggia il fiume tra il Ponte Vecchio e il Ponte Nuovo, dove abitano. Nell’alluvione Franca Giusto ha perso l’auto che è andata completamente distrutta e, con essa, la possibilità di recarsi ogni giorno al lavoro. Tanti i danni alla cantina, al garage e ai mobili che custodiva all’interno. Pietro, suo vicino di casa, si è ritrovato con la bicicletta e il motorino schiacciati da una parete crollata, e con scarpe e vestiti da buttare. Ma ora, dato che per mesi non hanno ricevuto alcuna retribuzione, non hanno la possibilità di risollevarsi dalla drammatica situazione che stanno vivendo. I problemi per loro sono iniziati lo scorso novembre quando l’azienda per cui lavoravano ha cessato di pagargli lo stipendio. "Lavoro da 19 anni nelle imprese di pulizia – spiega Franca Giusto – e a novembre la ditta ‘Nuova Idea’ di Caltanissetta, che era appaltatrice per le pulizie alle Poste, non ci ha pagato. Una situazione che è durata fino al 31 gennaio quando l’azienda ha cessato l’appalto con le Poste. Inclusa la tredicesima e i contributi mi sono venuti a mancare 4.847 euro che mi spettavano come compenso per la mia attività lavorativa". Il vicino di casa, che svolge il medesimo lavoro, non ha percepito lo stipendio per un ammontare di 5.200 euro.

"Come se non bastasse – continua Franca – siamo stati colpiti dall’alluvione e ora sono in aspettativa non retribuita perché non ho possibilità di recarmi al lavoro. Il giorno in cui il fiume è esondato la mia macchina si trovava in cortile, ferma per un guasto. Nel pomeriggio doveva venire un tecnico per riparla ma non c’è stato il tempo. La strada si stava allagando e io e mio figlio abbiamo provato a spostare l’auto a spinta, ma purtroppo non ce l’abbiamo fatta e l’acqua l’ha travolta. La macchina, che avevo comprato tre mesi fa, è andata distrutta. Ogni giorno per recarmi al lavoro negli uffici delle Poste devo fare 40 chilometri: il mio tragitto parte da Santa Maria Nuova, continua a Pievesestina, prosegue con Martorano, e si conclude con San Giorgio e Calisese. E’ impossibile per me senza un’auto andare a lavorare. Se solo mi avessero pagato gli arretrati mi sarei potuta comprare un’altra macchina". Ma per ottenere quei soldi sembra che i tempi e le modalità siano lunghe e complesse. "Ho passato 4 mesi senza stipendio facendo dei debiti – aggiunge Pietro D’Altri – ora ci siamo mossi tramite il sindacato ma ci hanno detto che occorre fare un decreto ingiuntivo tramite avvocato, ma chi ce li ha i soldi? E’ un nostro diritto come lavoratori ricevere lo stipendio e non dovremmo pagare per ottenerlo".