Rimini, 5 ottobre 2024 – In riviera infiamma ancora la polemica per l’autovelox collocato sul cavalcavia della Statale Adriatica. Giovedì pomeriggio è stato depositata una denuncia querela nei confronti del sindaco di Cesenatico e della Polizia locale. A presentarla sono stati Luca Ricci, presidente dell’associazione Auto Moto Club Romagna e l’avvocato Massimiliano Nicolai, presso la Stazione dei carabinieri di Cesenatico. Le ipotesi mosse dai due firmatari è frode in commercio, frode delle pubbliche forniture e falsità ideologiche. "In tempi passati – dice il legale Nicolai – avremmo potuto contestare l’abuso d’ufficio, ma questo reato è stato abrogato, tuttavia noi vogliamo comunque andare fino in fondo, perché siamo convinti che l’autovelox installato non è omologato come dovrebbe esserlo, al pari di tutti quelli che sono installati sul territorio italiano. Abbiamo fatto delle ipotesi e adesso vedremo se l’Autorità giudiziaria vuole intervenire. Nella denuncia querela chiediamo il sequestro dell’apparecchio installato sulla Statale Adriatica e dei verbali emessi da maggio 2023 ad oggi per eccesso di velocità". Luca Ricci, presidente dell’Auto Moto Club Romagna, sul versante autovelox si sente come al fronte: "La nostra associazione ed io personalmente combattiamo da vent’anni questo sistema sanzionatorio che di fatto, in nome della sicurezza stradale, serve soltanto per far cassa ai Comuni. Anziché risolvere i problemi di sicurezza, si continuano a fare delle multe. L’autovelox in questione non è omologato dal Mimit, il Ministero delle imprese e del Made in Italy, al pari degli altri apparecchi italiani".
Ricci spiega quella che a suo parere è una grave mancanza: "Il Ministero dei trasporti alcuni anni fa ha emesso un decreto che sostanzialmente equipara l’approvazione con l’omologazione, ma in realtà la legge dice che non è così. Di fatto da anni si cerca di andare contro una legge che parla di "debita omologazione", cosa che non viene fatta. Addirittura la corte costituzionale aveva già riconosciuto questo raggiro normativo, imponendo l’omologazione del Mise, il Ministero dello sviluppo economico, ma di fatto non se ne fece nulla e così i Comuni vanno avanti con la loro strategia. Ci sono dei giudici di pace che hanno dato ragione agli automobilisti multati, ma buona parte delle sentenze poi sono state ribaltate".
Secondo il presidente dell’Auto Moto Club Romagna quest’anno ci sono buone possibilità di far valere questa causa: "A febbraio scorso un giudice di pace di Treviso ha accolto il ricorso di un automobilista, la sentenza è stata impugnata, ma l’appello ha confermato la sentenza del giudice di pace. Il ricorso è quindi passato in Cassazione e nella sentenza numero 10505 dello scorso febbraio, la Cassazione ha dato ragione al tribunale di Treviso, al giudice di pace e all’automobilista. In questo caso si tratta di un apparecchio Velocar, dello stesso tipo di quello installato a Cesenatico". La decisione della querela depositata giovedì ai carabinieri di Cesenatico è stata presa lo scorso luglio, quando ad una automobilista è stata notificata una sanzione perché andava ai 51, un chilometro oltre il limite dei 50. Era "il caso limite" atteso dai contestatori dell’autovelox, e da qui l’Auto Moto Club Romagna ha concluso la fase preparatoria della documentazione per la querela.