REDAZIONE CESENA

"Aumentiamo i prezzi a causa del caro energia"

Il titolare di Nuova Comega, azienda che realizza macchinari per il packaging, spiega le difficoltà: "Costretti a ritoccare i listini ma non al passo dei rincari"

Nel primo semestre dell’anno le imprese della nostra provincia hanno continuato a crescere, riprendendo slancio dopo il forzato stop del periodo pandemico. La Camera di commercio ha confermato i risultati positivi, pur rilevando l’addensarsi di nubi oscuri a causa della crisi internazionale, dell’aumento del costo delle materie prime e dell’energia. Per molti settori settori trainanti del nostro tessuto produttivo locale questi elementi negativi rappresentano gravi incognite. Il settore del packaging è uno dei più esposti. Ivan Gentili è socio titolare e amministratore delegato di Nuova Comega Srl, azienda specializzata nella realizzazione di macchine automatiche per il packaging. In particolare, Nuova Comega realizza, da oltre 45 anni, macchinari ‘chiavi in mano’ per altre aziende che si occupano di confezionamento industriale, in particolare di prodotti alimentari per la grande distribuzione. Nessuno meglio di lui, dunque, può parlare degli effetti a catena che il rincaro delle materie prime, unito al caro energia, sta generando sull’intero settore degli imballaggi, finendo per abbattersi su tutte le altre filiere produttive, a partire proprio da quella dell’agroalimentare.

Gentili, qual è l’andamento dei prezzi delle materie prime necessarie per i vostri processi di lavorazione?

"Ho quasi paura di dirlo, ma nell’ultimo mese i prezzi sembrano essersi stabilizzati, dopo un anno e mezzo di corsa ininterrotta".

Quali materiali hanno registrato la maggior impennata?

"Le vernici ci costano mediamente cinque volte di più, per non parlare degli aumenti di acciaio e alluminio. Aumenti che, a loro volta, influiscono sui prezzi di tutte le componenti di ferro e ghisa. Date le difficoltà di approvvigionamento, i tempi medi di consegna del prodotto finito si sono allungati da tre ad almeno sei settimane".

Quando avete riscontrato i primi aumenti?

"All’inizio del 2021. E non si sono mai fermati fino all’estate 2022. In questo momento stiamo rifiatando, ma il costo dell’energia, ormai alle stelle, continua a pesare su alcune fasi della produzione, ad esempio quella della verniciatura".

Come avete reagito?

"Siamo stati costretti a ritoccare i prezzi di listino, ovviamente non allo stesso passo dei rincari. Ciò significa che anche i nostri margini si sono ridotti. Siamo però soddisfatti: negli ultimi anni il nostro fatturato è cresciuto costantemente a doppia cifra, malgrado le difficoltà".

Come chiuderete il 2022?

"Con un +20% rispetto al 2021, anno in cui siamo cresciuti del 28% sul 2020. Nell’anno pandemico eravamo riusciti a segnare +10% rispetto al 2019. Gli ordini continuano ad arrivare, siamo fiduciosi, nonostante tutto".

Quanti dipendenti avete?

"Ventidue, di cui cinque assunti solo negli ultimi dodici mesi. Abbiamo incontrato varie difficoltà nel reperimento di manodopera, soprattutto di giovani, anche alle prime armi, da formare internamente".

Cosa vi attende?

"A mio parere, ordini e commesse resteranno a livelli elevati almeno per i prossimi due anni, ma la corsa dei prezzi non si arresterà, anzi. Il circolo vizioso, alimentato dai rincari e dal caro vita, ridurrà notevolmente il potere d’acquisto delle famiglie, finché non si deciderà di intervenire, a livello politico, con l’adeguamento degli stipendi".

Nel frattempo?

"Nel frattempo, la vita per le imprese sarà molto dura. Non tutte, probabilmente, riusciranno a sopravvivere".

Maddalena De Franchis