Il naufragio dell’Andrea Doria, evento tragico che nel 1956 segnò la fine dei viaggi transatlantici su nave, è al centro del libro "La vita oltre la paura" che sarà presentato oggi, alle 17.30, nella sala convegni del Museo della Marineria di Cesenatico. L’opera, scritta da Sergio Barducci, è pubblicata dalla casa editrice Minerva. A rendere unico questo libro è la straordinaria testimonianza di una donna superstite nel 1956 al naufragio dell’Andrea Doria. Assieme all’autore interverranno Bea Valeriani e Alessandro Pilloni con le letture di alcuni estratti. Si porta indietro il calendario di 68 anni, per ricordare la grande nave lunga ben 214 metri e larga 28, capace di ospitare 1.240 passeggeri e 580 persone di equipaggio. Costruita da Ansaldo nel cantiere di Sestri Ponente a Genova, prese il nome proprio dal grande ammiraglio della Repubblica di Genova. La nave, orgoglio della cantieristica navale italiana, era la più lussuosa del mondo. Venne varata nel 1951 ed entrò in servizio nel gennaio 1953 con il viaggio da Genova a New York. Purtroppo la vita di questo bellissimo transatlantico all’epoca all’avanguardia, durò soltanto cinque anni e mezzo. Il 26 luglio 1956 è infatti naufragato, speronato dal piroscafo svedese "Stockholm" al largo dell’isola di Nantucket, nel Massachusetts. Nella tragedia morirono 52 persone, di cui 46 a bordo dell’Andrea Doria. Il relitto del transatlantico si trova tutt’ora a 74 metri di profondità sul fondale atlantico al largo di Nantucket. Tra gli oltre mille passeggeri imbarcati sull’Andrea Doria, c’erano tanti emigranti, che hanno affrontato quel lungo viaggio da Genova a New York, in cerca di una nuova vita. Fra loro c’era Anna Rosti, la giovane sposa di Marino Casadei, da poco convolata a nozze, ansiosa di riabbracciare quello che sarà il compagno di una vita. Alle undici di sera del 25 luglio 1956, a bordo del transatlantico tanti dormivano in attesa di arrivare a New York al mattino, quando un grande boato svegliò tutti e l’acqua iniziò ad entrare nelle cabine seminando terrore e sgomento. Anna, con indosso solo una leggera camicia da notte, corse per mettersi in salvo e portò con sé il figlioletto di una signora ospite della stessa cabina, in avanzato stato di gravidanza. Da quel momento Barducci racconta una storia densa di emozioni, sofferenze e preoccupazioni. Quella collisione spezzò di colpo l’incantesimo di chi si preparava ad assaporare un nuovo inizio e cancellò, in pochi secondi, il ricordo di un viaggio caratterizzato da serate festose, musica da ballo e ricchi buffet con pietanze mai viste prima. "La vita oltre la paura" è una storia vera, fatta di speranza, di amore, di voglia di vivere, che esprime la capacità delle donne e degli uomini di reagire alla sventura, di affrontare l’inesplorabile e di governare il proprio destino.
CronacaAndrea Doria, il naufragio che segnò un’epoca