Cesena, 21 dicembe 2024 – Una stretta di mano e via. Rischia di finire così l’‘aiuto’ che i grandi colossi cooperativi romagnoli riceveranno per i danni alla produzione arrecati dall’alluvione 2023. E poco importa se le mense per rifocillare sfollati e soccorritori erano state imbandite coi tuoi prodotti donati nell’immediatezza. O se in una delle tue celle frigo riposano migliaia di libri antichi salvati dal fango, in attesa di restauro. Quegli sgravi fiscali promessi rischiano di restare tali, anche per la cesenate Orogel che, come altre grandi coop romagnole alluvionate, non potrà ottenere il taglio del 68% del carico fiscale auspicato da mesi.
Presidente Bruno Piraccini, di che importo parliamo?
"Circa 3 milioni di euro nel nostro caso, a fronte di un danno complessivo di 8 milioni causatoci dal fermo produttivo per l’alluvione: per tre mesi, infatti, lo stabilimento si è quasi fermato e, successivamente, nonostante le risemine degli ortaggi, abbiamo perso mesi per tornare sui volumi di produzione necessari. Non abbiamo avuto magazzini allagati noi, ma assenza di prodotto perché l’alluvione colpì i soci alla vigilia dei raccolti".
Quegli sgravi avrebbero fatto la differenza?
"Non sarebbero stati la completa rifusione del danno avuto, ma certo avrebbero aiutato a superare una fase molto difficile per noi e che, in futuro, si riverserà sugli agricoltori come una seconda alluvione".
Perché non potrete più pagarli come dovuto?
"Purtroppo è così, anche se sono fiducioso: la partita degli sgravi è giusta, sarebbe un brutto segnale non onorare una promessa fatta e il governo si è dimostrato sensibile sull’alluvione. Noi, come coop, ci siamo messi a disposizione in tutti i modi".
Cosa avete fatto?
"Abbiamo indennizzato i dipendenti ed erogato circa 5 milioni alle nostre aziende agricole perché sopravvivessero. Abbiamo anche svuotato i nostri frighi dei prodotti che sono andati a riempire le mense dei soccorsi e degli sfollati".
Non lo rifarebbe?
"Lo abbiamo fatto, lo facciamo e lo rifaremmo (ride): siamo sempre vicini alla comunità. Quello che è successo dopo non cambia i nostri valori".
In quei giorni Orogel ha fatto notizia anche per aver concesso una cella frigo per ibernare i libri salvati dal fango. Che fine hanno fatto?
"Una piccolissima parte è stata inviata ai centri di restauro, il resto (volumi dalla biblioteca del Seminario di Forlì e degli archivi comunali di Forlì e altre città, ndr) è a -20 gradi da noi, in attesa".
Quanto ci resteranno?
"Dunque, dopo i primi sei mesi abbiamo sottoscritto col Comune un contratto d’affitto che scadrà a luglio 2025. Siamo un po’ preoccupati, in senso buono: non lo facciamo per soldi, ma la cella ci serve. Ora i piselli siamo costretti a mandarli a Porto d’Ascoli per conservarli".