REDAZIONE CESENA

Alto Savio, viabilità difficoltosa lungo l’E45

Dopo la lieve nevicata di domenica, ieri lunedì i fiocchi bianchi hanno di nuovo interessato, ancor più abbondantemente, il...

L’area di servizio Canili a Verghereto nella giornata di ieri sotto la neve

L’area di servizio Canili a Verghereto nella giornata di ieri sotto la neve

Dopo la lieve nevicata di domenica, ieri lunedì i fiocchi bianchi hanno di nuovo interessato, ancor più abbondantemente, il territorio d’ Alto Savio, abbassando anche la loro quota intorno ai 400 metri di altitudine. E questa volta è stata colpita anche la superstrada E45, dove sono entrati in azione vari mezzi spazzaneve nel tratto appenninico, che si sviluppa nei territori di Bagno di Romagna (quota 500) e di Verghereto (oltre quota 800) e anche nella confinante alta Val Tiberina. A seguito dell’abbondante nevicata, nella prima mattinata di ieri alcuni mezzi pesanti sono scivolati sulla strada innevata mettendosi di traverso, andando pertanto ad ostruire la carreggiata, causando di conseguenza varie interruzioni con più stop and go nel flusso veicolare. Vari utenti dell’E45 hanno quindi dovuto subire disagi e ritardi durante il proprio viaggio. Ieri mattina, nel tratto Bagno- Verghereto è intervenuta, per le necessarie operazioni di soccorso e sgombero della sede stradale, anche una grande autogrù. I fiocchi bianchi, come detto, sono caduti copiosi dalla mattina di ieri in specie nel tratto di valico della Orte-Ravenna, con una situazione da codice rosso nel tratto Bagno-Canili di Verghereto (confine con la Toscana aretina) e viceversa. La Polizia Stradale del distaccamento di Bagno di Romagna è intervenuta con operazioni di filtraggio dei mezzi all’altezza di Mercato Saraceno. Ieri potevano viaggiare in E45 soltanto i mezzi, anche bisonti della strada, purché provvisti di catene o gomme per neve. I mezzi leggeri e quelli sprovvisti di catene o pneumatici antineve venivano fermati. In tarda mattinata la circolazione è ripresa regolarmente.

La neve intanto ieri è caduta più abbondantemente sul crinale tosco romagnolo, e in specie sulle vette del Còmero, della catena dei Mandrioli, del Fumaiolo (1407) dove si erano accumulati circa 40 centimetri di neve.

Gilberto Mosconi