Le risorse stanziate dal governo per la ricostruzione post alluvione sono "assolutamente insufficienti": è il giudizio preoccupato per la sopravvivenza del settore quello che lanciano tutte le associazioni dell’agricoltura della provincia di Ravenna e di Forlì-Cesena che si sono riunite a Campiano. Dalla Cia a Coldiretti, da Confagricoltura a Copagri, da Terra Viva ad Agci, da Confcooperative a Legacoop. Il Decreto legge per la ricostruzione è "un passo avanti per impostare la ripartenza", sottolineano, ma con poche risorse. Si è ancora lontani infatti dal coprire gli 8,8 miliardi di danni subiti complessivamente dal sistema, di cui 1,1 miliardi a carico dell’agricoltura. Secondo i rappresentanti del mondo agricolo, un passo in avanti è anche la nomina del commissario straordinario, tuttavia "ora occorre perseguire la strada di una Legge speciale e di una gestione post-alluvione mediante procedure di gestione straordinarie, per evitare i rischi di lungaggini e distorsioni". Si devono riconoscere "tutte le tipologie di danno, diretto e indiretto, al 100% attraverso un modello burocratico efficace, quindi veloce e fluido". Di certo, sostengono le associazioni, il sistema agroalimentare della Romagna è "terribilmente a rischio, a partire dalla collina e dalla filiera frutticola". Si possono perdere importanti quote di mercato, mentre al termine dell’estate le aziende alluvionate "prevedono di raggiungere il picco della tensione finanziaria a causa delle produzioni azzerate e dei lavori di ripristino dei terreni e degli impianti comunque obbligati per la continuità aziendale". Si chiede una moratoria per i mutui omogenea e di almeno 24 mesi e l’azzeramento di contributi e tasse per reagire alla perdita di competitività. Inoltre nella Struttura commissariale si potrebbe valutare, chiedono, "una specifica delega per il settore agricolo".
Cronaca"Alluvione, risorse insufficienti per risollevare l’agricoltura"