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Cronaca

Alluvione, il nodo dei ristori. Il colonnello La Torre insiste:: "Poche richieste, i soldi ci sono"

Proseguono gli incontri della struttura commissariale con la cittadinanza. L’ingegner Riccardo Neri: "Il problema principale adesso è la disinformazione".

Alluvione, il nodo dei ristori. Il colonnello La Torre insiste:: "Poche richieste, i soldi ci sono"

L’incontro con il colonnello La Torre alla biblioteca Malatestiana

di Paolo Morelli

Vanno un po’ a rilento i risarcimenti per i danni causati in Emilia-Romagna, Marche e Toscana dall’alluvione del maggio 2023 ai privati (famiglie e aziende). Paradossalmente il problema non è la mancanza di soldi, ma la carenza di richieste. Le domande presentate finora sono 2.522, quelle concluse con esito positivo sono 1.661 (1.376 famiglie e 285 imprese) per un importo totale di 62,2 milioni di euro (38,7 milioni per le famiglie e 23,5 milioni per le imprese). Questo a fronte di una platea di danneggiati stimata in circa 23.000 soggetti secondo una ricerca basata sui social media.

La struttura del commissario straordinario per la ricostruzione Francesco Paolo Figliuolo, affiancata da Invitalia, l’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, di proprietà del Ministero dell’Economia, alla quale è stata affidata la valutazione delle pratiche, e dai tecnici della Regione, continua a pieno ritmo gli incontri con i tecnici e i danneggiati (alluvionati e franati).

Questa settimana sono in programma cinque incontri: oggi a Faenza, domani a Sant’Agata sul Santerno, mercoledì a Budrio (Bologna), giovedì sull’Appennino forlivese e cesenate dove ci sono molti problemi per le frane, al mattino a Civitella di Romagna (vallata del Bidente), alle 14 incontro in municipio a Mercato Saraceno. Gli incontri vengono condotti prevalentemente dal colonnello dell’esercito Carlo La Torre, delegato del generale Figliuolo per la ricostruzione dei privati, che ha indubbie doti di empatia: riesce quasi sempre a instaurare un rapporto positivo con chi gli si rivolge direttamente, dà il proprio numero del telefonino, effettua sopralluoghi dove viene chiamato. Solo con chi affronta il problema sul versante politico ha qualche problema: "Spesso scopro che chi grida ’la Meloni ci aveva promesso il risarcimento al cento per cento, ma non s’è visto un soldo’ non ha ancora presentato la domanda. Lo Stato ha preso in carico un problema molto grande, che con il susseguirsi di eventi meteorologici estremi sta diventado enorme, quindi per far girare tutto nel verso giusto occorre che tutti tirino nella stessa direzione". A ogni incontro il colonnello La Torre esorta alla presentazione delle domande di risarcimento: "Finora – spiega per sollecitare danneggiati e tecnici – non ci sono limiti temporali né delle somme risarcibili, ma non è detto che sarà sempre così".

"Credo che il problema principale sia la disinformazione – aggiunge l’ingegner Riccardo Neri di Cesena che è riuscito da far ottenere il primo risarcimento a un anno esatto dall’alluvione alla palestra Champions River che sorge accanto al fiume Savio –: il mantra era ‘non ci sono i soldi, non ci risarciranno mai’, invece i soldi ci sono e arrivano più rapidamente che nelle precedenti calamità naturali, ma ormai molti sono scoraggiati e rinunciano a presentare le domande soprattutto per danni di poche migliaia di euro come l’allagamento di garage e cantine; si accontentano dei 5.000 euro ricevuti come Cis, il contributo di immediato sostegno, ma sbagliano: le domande sono abbastanza semplici, si complicano un po’ per le frane perché è necessario ottenere autorizzazioni se ci sono vincoli paesaggistici o di beni culturali; i tempi si allungano, ma si riesce comunque ad arrivare in fondo".