PAOLO MORELLI
Cronaca

Alle Terme Sant’Agnese si tenta una conciliazione

Il clima non è sereno anche perché l’azienda controllata dal Comune di Bagno ha offerto a ogni dipendente cento euro a fronte di crediti per migliaia di euro.

Alle Terme Sant’Agnese si tenta una conciliazione

Una cascata di acqua termale

I nodi stanno arrivando faticosamente al pettine per l’annosa vicenda che riguarda i dipendenti delle Terme Sant’Agnese, il complesso termale controllato dal Comune di Bagno di Romagna: i circa ottanta dipendenti hanno ricevuto le lettere raccomandate dell’Ispettorato del lavoro che li ha informati ufficialmente di avere un credito nei confronti del datore di lavoro, sulla base delle risultanze dell’ispezione effettuata nel 2021 sui cinque anni precedenti. Ancora non si conoscono le singole spettanze, ma si sa che si tratta complessivamente di una somma ingente, visto che per le stesse irregolarità Terme Sant’Agnese ha ricevuto sanzioni per 227.000 euro, in parte già pagate.

Terme Sant’Agnese, attraverso il consiglio d’amministrazione presieduto da Enrico Camillini, ha offerto ai dipendenti cento euro a testa per chiudere il contenzioso, contribuendo ad alzare la tensione dei rapporti di lavoro; infatti molti dipendenti hanno crediti, già comunicati ai sindacati, per diverse migliaia di euro e un’offerta da cento euro può essere interpretata come una provocazione.

Per cercare di stemperare il clima il sindaco Enrico Spighi, che detiene la proprietà del pacchetto di maggioranza assoluta di Terme Sant’Agnese, ha incontrato i rappresentanti sindacali, ma non è stata trovata una via d’uscita a questa incresciosa situazione di contrasto creata da una gestione del personale piena di ombre.

Per cercare di comporre la vertenza senza ricorrere alla giustizia ordinaria era stata convocata un’udienza di conciliazione per martedì scorso, 8 ottobre nella sede forlivese dell’Ispettorato del lavoro, ma è stata rinviata perché i dipendenti non erano stati informati dell’entità del credito stabilito per ognuno di loro dall’Ispettorato del lavoro con provvedimento definitivo, né delle circostanze che hanno origineto il credito. L’appuntamento è stato rinviato a mercoledì 23 ottobre quando i singoli dipendenti potranno presentarsi personalmente o farsi rappresentare dai responsabili dei sindacati di categoria ai quali aderiscono.

Questa situazione, in ogni caso, sta incidendo sull’atmosfera dell’ambiente di lavoro; i dipendenti di Terme Sant’Agnese sono quasi tutti del posto e sentono il complesso termale come un patrimonio della loro comunità, ma il coinvolgimento in una vertenza così lunga e tormentata si riflette negativamente sull’ambiente di lavoro e sui rapporti con la clientela. Qualche dipendente se n’è già andato, altri ci stanno pensando.