ANNAMARIA SENNI
Cronaca

Al lavoro nella morsa di Caronte Dipendenti in sciopero per il caldo

In fabbrica, nei cantieri edili e stradali temperature troppo elevate che mettono a rischio la salute degli operai. I sindacati: "Abbiamo chiesto la riduzione dell’orario e la cassa integrazione nelle situazioni più estreme".

Al lavoro nella morsa di Caronte  Dipendenti in sciopero per il caldo

Al lavoro nella morsa di Caronte Dipendenti in sciopero per il caldo

di Annamaria Senni

Il caldo non dà tregua. Anche per oggi è stata diramata dalla Regione una nuova allerta che prevede temperature superiori ai 38 gradi con punte massime prossime ai 40°. Un vero inferno, anche per chi in questo periodo è costretto a lavorare in ambienti a rischio, non al riparo dalle ondate di calore. Proprio per questo motivo lunedì ha incrociato le braccia un numero consistente di lavoratori delle aziende metalmeccaniche di Cesena e Forlì che ha aderito allo sciopero proclamato da Fiom Cgil. Il sindacato si sta battendo per tutelare la salute di chi è costretto a lavorare in ambienti dove non ci si può difendere dalle temperature elevate. "A fronte di temperature alte, che mettono a rischio la salute di chi lavora nelle aziende prive di ambienti climatizzati o aria condizionata - precisa Fiom Cgil Forlì-Cesena - anche nei reparti produttivi è necessario agire tempestivamente richiedendo ad esempio la riduzione delle attività, con lo stop nelle ore più calde, maggior frequenza di pause, la messa a disposizione di acqua, ventilatori e locali di ristoro".

I sindacati si stanno muovendo da giorni anche per evitare rischi nei cantieri edili, dove risulta pericoloso lavorare in pieno giorno sotto il sole con temperature che superano i 38 gradi. Le richieste vanno dalla modifica degli orari di lavoro per tutelare i dipendenti nelle ore più calde del giorno, fino alla richiesta più estrema della cassa integrazione per il caldo.

"Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni dai lavoratori, non solo nei cantieri edili, ma anche nelle stesse aziende dove il calore è elevatissimo - afferma Simone Pagliarani di Fillea Cgil Forlì-Cesena - noi invitiamo a tenere sotto controllo le temperature che non devono superare i 35°, altrimenti bisogna fare richiesta di cassa integrazione o di riduzione degli orari di lavoro. Si deve evitare di lavorare nelle ore centrali della giornata, quando il caldo è più intenso. Nei cantieri edili è un concetto difficile da far passare, i datori di lavoro dicono che è impensabile non lavorare d’estate quando non c’è il problema della pioggia. Ma il colpo di calore è istantaneo, non dà delle avvisaglie, quindi bisogna evitare delle condizioni estreme". Nel Cesenate, anche se alcune aziende si sono mostrate più sensibili al problema, non ci sono stati ancora accordi per l’utilizzo di cassa integrazione causa caldo, come è avvenuto nel Riminese in un’azienda di Villa Verucchio. I primi compromessi raggiunti nella nostra provincia riguardano la rimodulazione degli orari.

"Nel settore metalmeccanico - spiega Davide Drudi di Fim-Cisl Romagna - siamo riusciti a raggiungere accordi con tre aziende che hanno aderito all’orario ridotto e permettono ai dipendenti di iniziare prima il turno e di staccare alle 14 quando il caldo diventa più pesante".