"Agricoltura, fondamentale il contributo degli stranieri"

La Fai Cisl presenta il primo rapporto sui lavoratori immigrati nel settore agroalimentare romagnolo, evidenziando il loro ruolo cruciale e la distribuzione territoriale della manodopera straniera.

"Agricoltura, fondamentale il contributo degli stranieri"

Un’immagine del convegno di ieri mattina alla Fiera di Cesena organizzato dalla Fai Cisl nazionale e dalla Fai Cisl Romagna

Alla Fiera la Fai Cisl nazionale insieme alla Fai Cisl Romagna ha presentato il primo rapporto sui lavoratori immigrati impegnati nel settore agroalimentare. Questo studio mira ad offrire una panoramica del contributo dei lavoratori stranieri nel settore agroalimentare romagnolo, sottolineando il ruolo cruciale dei lavoratori stranieri, sia comunitari che extracomunitari, nel settore agricolo romagnolo.

Le province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini emergono come territori in cui la manodopera migrante è diventata una componente essenziale per il buon funzionamento delle filiere agroalimentari. Nella provincia di Forlì-Cesena, sono stati impiegati complessivamente 20.575 lavoratori agricoli. Di questi, 13.694 provengono da Paesi comunitari e 6.881 da Paesi extracomunitari, con una distribuzione abbastanza equilibrata tra lavoratori maschi (10.526) e femmine (10.049). A Ravenna, il totale dei lavoratori agricoli ammonta a 18.175. Anche qui i numeri sottolineano una forte presenza comunitaria con 11.960 lavoratori, a cui si affiancano 6.215 lavoratori extracomunitari. L’occupazione risulta prevalentemente maschile, con 11.314 lavoratori uomini, ma anche le donne svolgono un ruolo importante con 6.861 lavoratrici impiegate.

Rimini, pur presentando cifre inferiori rispetto alle altre due province, mostra comunque un rilevante impiego di manodopera straniera: 2.542 lavoratori in totale, di cui 1.394 comunitari e 1.148 extracomunitari. Anche qui la maggior parte della forza lavoro è costituita da uomini (1.656), mentre le donne rappresentano una quota significativa con 886 lavoratrici. Su scala regionale, l’Emilia-Romagna conta complessivamente 97.972 operai agricoli, con una forte presenza di lavoratori comunitari (65.040) e una sostanziale partecipazione di lavoratori extracomunitari (32.932).