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Le intercettazioni che consentirono di scoperchiare l’affare dei quattro milioni di mascherine anticovid non idonee prodotte in Cina...
Le intercettazioni che consentirono di scoperchiare l’affare dei quattro milioni di mascherine anticovid non idonee prodotte in Cina e vendute nel 2020 all’Ausl Romagna per 3,5 milioni di euro, saranno alla base della discussione che si svolgerà il 20 marzo davanti al Gup Ilaria Rosati che dovrà decidere se rinviare a giudizio i tre imputati del ramo cesenate dell’inchiesta. Ieri c’è stata un’udienza durante la quale la giudice ha affidato a un consulente la trascrizione di alcune intercettazioni come richiesto dai difensori degli imputati Marcello Minenna, già direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e oggi assessore della giunta della Regione Calabria (avvocati Gianluca Tognozzi e Roberto D’Atri), e Gianluca Prati, responsabile del magazzino unico del’Ausl Romagna di Pievesestina (avvocati Giovanni Maio e Alessandro Monteleone), mentre l’avvocato Carlo Benini che difende Sergio Covato non ha avanzato alcuna richiesta.