
di Giacomo Mascellani
Cesenatico piange la morte di Bruno Rossi, uno degli imprenditori più noti in città e uomo che ha saputo legare il suo nome ai mitici anni in cui la squadra del Cesenatico calcio conquistò la prima promozione addirittura in serie C. Bruno Rossi aveva 83 anni e si è spento lunedì sera nella sua abitazione. Era una persona molto conosciuta anche nel settore del turismo e nota anche a molti vacanzieri che sceglievano di trascorrere le ferie a Cesenatico. Bruno Rossi era infatti lo storico titolare dell’Hotel Darsena nella zona Ponente e nella sua carriera di imprenditore ricevette dall’Associazione degli albergatori di Cesenatico il premio per i 50 anni di gestione e conduzione dell’albergo. In precedenza era stato anche eletto nel consiglio direttivo dell’Adac.
Negli anni Settanta iniziò ad avvicinarsi al mondo del calcio ed entrò nella società del Cesenatico, dove ricoprì l’importante incarico di direttore sportivo, all’epoca dei presidenti Terzo Farabegoli e Tino Albani, con quest’ultimo che alla fine poi divenne l’unico presidente. Rossi fu un uomo di calcio competente e lungimirante, tant’è che in prima squadra portò in panchina l’allenatore Giancarlo Magrini, che nella stagione ’82-83 conquistò la storica promozione in C2. Ma non era finita qui. Infatti nell’anno successivo Rossi prese una decisione che sembrava a dir poco azzardata ma che testimoniava una volta di più il suo fiuto e la sua conoscenza delle cose calcistiche. sulla panchina della squadra subentrò nientemeno che Alberto Zaccheroni che venne direttamente promosso dal settore giovanile. Erano gli anni d’oro del calcio dei "Corsari" ed il centravanti era il mitico Pino Lorenzo, un ragazzo cresciuto nelle giovanili del Catanzaro, che poi arrivò a giocare addirittura in serie A con la Sampdoria di Vialli e Mancini, togliendosi anche la soddisfazione di segnare con la maglia blucerchiata un gol in Coppa contro il Benfica.
Ma in quella squadra c’erano anche molti giovani e promettenti calciatori, che poi hanno deciso di vivere e mettere su famiglia proprio a Cesenatico. In quegli anni Bruno Rossi ebbe inoltre un ruolo importante per sensibilizzare le istituzioni dal punto di vista politico, per far ottenere al Comune di Cesenatico un credito sportivo da parte del Coni, indispensabile per la costruzione del nuovo stadio comunale come lo vediamo adesso.
Bruno Rossi dopo Cesenatico andò a fare il direttore sportivo in piazze importanti, come il Forlì ed il Ravenna, per poi affiancare Giancarlo Magrini nella gestione del settore giovanile del Parma dei miracoli dell’allora presidente Calisto Tanzi, dove seguì anche il provino dell’astro nascente come Antonio Cassano, a cui il Parma era ovviamente interessato, anche se poi il giocatore scelse il Bari, in un habitat a lui più congeniale.
Negli ultimi anni Rossi si era dedicato alla famiglia e alla gestione dell’hotel, che ha poi venduto lo scorso anno, ed aveva seguito il figlio Giampiero, che nella sua carriera da allenatore è stato il vice di Ciccio Graziani nel Cervia di "Campioni". Poi ieci anni fa vinse il campionato di Prima Categoria con il Bakia conquistando la Promozione, poi è stato poi vice allenatore per quattro anni con Magrini nella Nazionale dilettanti e della rappresentativa di Serie D, e cinque anni fa è diventato allenatore professionista.
Bruno lascia la moglie Graziella, i figli Giampiero, Barbara e Annalisa, oltre ai nipoti e tante persone care che gli volevano bene.