"Il coraggio della pace" è stato il tema trainante del 32° congresso delle Acli di Forlì-Cesena svoltosi nella suggestiva cornice della Rocca delle Caminate. Al termine, Samuele Branchetti, ingegnere e ricercatore di 43 anni, è stato nominato nuovo presidente per il prossimo quadriennio. Proveniente dal circolo Acli ‘Il Ponte’ di Meldola, Branchetti è sposato, padre di tre figli, e ha alle spalle una lunga esperienza nell’impegno civico. "È importante che ciascuno di noi metta a disposizione un po’ del proprio tempo per dedicarsi agli altri, in modo volontario e gratuito – sottolinea il nuovo presidente provinciale –. La nostra priorità di azione è quella di mantenere e valorizzare tutto quello che di positivo è stato fatto nel tempo dalle Acli, come il Patronato, il Centro di Assistenza Fiscale e l’ente di formazione professionale, Enaip. Non solo, anche di continuare a migliorare aumentando i momenti di confronto su temi urgenti come la formazione, il lavoro, l’ambiente e le pari opportunità".
Durante il congresso, è stata presentata una mozione incentrata sul tema dell’armonia tra i popoli,. "Abbiamo il compito – continua il presidente – di essere ‘artigiani della pace’: impegnandoci a sostenere la solidarietà ogni giorno, valorizzando le diversità e promuovendo una comunità capace di superare le divisioni". Insieme a Branchetti in questo ‘cammino’ nel consiglio delle Acli di Forlì-Cesena ci sono: Giovanna Barbieri, Luca Baroni, Barbara Battistini, Margherita Collareta, Massimo Moretti, Samuele Fiorello, Walter Neri; Gianluca Nicolini, Cristian Pancisi, Giuliano Preda, Daniela e Luciano Ravaioli, Fabrizio Sbrighi. Inoltre, è stato assegnato il coordinamento donne ad Alessandra Righini; al presidente uscente Odo Rocchi, che ha guidato l’associazione per 8 anni, l’incarico di vice insieme a Silvia Nannini. Infine, a Luca Conti, il ruolo di segretario organizzativo. Tra i presenti anche il vescovo della diocesi Forlì-Bertinoro, Livio Corazza, che ha ripreso le parole di Papa Francesco sull’importanza di non rimanere indifferenti di fronte ai grandi cambiamenti della nostra epoca: "La prima emergenza da affrontare è quella educativa: è importante sostenere i giovani in un contesto in continua evoluzione".
Valentina Paiano