
Paolo Lucchi,. ex sindaco di Cesena e presidente di Legacoop Romagna
"La sentenza della Corte di Appello di Bologna ha riconosciuto come fosse possibile insediare nei locali dell’ex Tribunale di Cesena la sede della Polizia Municipale e non la Caserma dei Carabinieri che richiedeva, appunto, requisiti diversi. Ma ha anche, contestualmente, valutato le affermazioni di Giangrandi e Faggiotto non diffamatorie nei confronti del sottoscritto". Ad affermarlo è l’ex sindaco Paolo Lucchi.
"Da sempre rispetto i giudici - prosegue –, ma so anche di potermi permettere, come tutti, di non essere d’accordo con il loro giudizio. Resto quindi molto convinto che Faggiotto e Giangrandi, utilizzando il loro ruolo di esponenti di punta di un’associazione civica come il Comitato ’C’entro anch’io’, abbiano avviato una operazione di sistematica messa in discussione dell’operato della giunta comunale e mio, finalizzata al raggiungimento di una visibilità personale. Un atteggiamento contrapposto a chi ha sempre valutato l’interesse dei cesenati al rafforzamento della sicurezza pubblica e dei presidi strutturali necessari a tal scopo, come una nuova Caserma dei Carabinieri".
"Per questo – prosegue Lucchi – nel 2019 ho deciso di querelarli una volta ritornato privato cittadino, ricordando bene la cattiveria che Faggiotto e Giangrandi hanno riservato alla mia famiglia ed a me. Per queste ragioni, valuterò fino in fondo la possibilità di appellarmi alla Corte di Cassazione".
"Forse - aggiunge l’ex sindaco – la prossima inaugurazione della nuova Caserma dei Carabinieri, arrivata ai cesenati grazie a quell’accordo di programma così criticato e fonte delle denunce continue di Faggiotto e Giangrandi, renderà merito definitivo alle scelte della giunta in carica in quegli anni, che si sono concretizzate a beneficio dell’intera comunità, nonostante i veleni che sono stati sparsi".
a.a.