Cesena, 29 ottobre 2010 - In ospedale Sokol sussurra agli inquirenti i suoi sentimenti. Che per la legge — in certi contesti — sono una colpa. Un’accusa: quella di omicidio volontario, aggravato da un paio di macigni giuridici: la premeditazione e i futili motivi (più l’imputazione di porto abusivo di coltello). Sokol Pirra, 39 anni, elettricista albanese di Cesena, martedì sera a Villalta di Cesenatico ha ucciso la sua ex convivente con una furiosa, rapidissima, sequenza di coltellate. L’ultimo fendente ha colpito Eleonora Liberatore, 37 anni, impiegata, nativa di Terra del Sole, al collo. La lama del coltello che Sokol nascondeva in uno stivaletto, venti centimetri di filo assassino, ha reciso in un attimo la giugulare. Eleonora ha smesso di vivere in pochi secondi. Dissanguata, dentro il ‘Madame Cafè’.
 

Ieri Sokol ha ripercorso i fotogrammi di quell’inferno; il giudice per le indagini preliminari Rita Chierici e il pm Marco Forte l’hanno sentito nell’interrogatorio di garanzia, per la convalida dell’arresto. Lo scenario è quello di una stanza dell’ospedale ‘Bufalini’ di Cesena, reparto grandi ustionati, dove l’uomo è piantonato dopo il tentato suicidio e l’arresto, martedì sera, mezz’ora dopo il raid omicida. Sokol (difeso dall’avvocato Chiara Brunelli) è sofferente ma lucido (oggi dovrebbe subire la parziale amputazione del braccio, folgorato nel tentativo di farla finita tra i fili dell’alta tensione): "Eleonora era la mia vita, l’ho uccisa per una questione d’onore". Questo ha detto l’uomo a caldo, ai carabinieri. Questi sono e restano i suoi ‘sentimenti’.

Sokol viveva per Eleonora (che nel 2006 aveva lasciato il marito a Meldola per trasferirsi a Cesena). Prima di conoscerla Sokol aveva pochissimi amici. Era schivo, solitario. Tra i suoi confidenti, il datore di lavoro: "Un ragazzo buono e onesto — l’ha definito l’uomo agli inquirenti — Da giorni però non mangiava quasi più. Da quando Eleonora, improvvisamente, aveva troncato la relazione, era un’anima in pena. Ma non pensavamo che arrivasse a tanto". Essere abbandonato in quel modo dalla sua donna non fa parte del suo ‘codice’. "Mi aveva disonorato" ripete Sokol.
 

Stamattina alle nove e mezzo Elke Otto, anatomopatologa dell’ospedale di Cesena, eseguirà l’autopsia al corpo di Eleonora. Un atto dovuto, che non dovrebbe cambiare di molto il quadro: Eleonora è stata centrata da una pioggia di coltellate. Resta da stabilire quante. L’ennesimo dettaglio di una storia triste e feroce.