Giovedì a Parigi inizia il secondo segmento europeo della Virtus. Fino a qui le cose non sono andate molto bene con la formazione allenata da Luca Banchi che chiude la classifica della massima competizione continentale con solo due vittorie e nove sconfitte. Un bilancio deludente e che rende un miraggio l’obiettivo stagionale di provare a raggiungere i playoff passando per i play-in.
Normale chiedersi che cosa non abbia funzionato e sebbene stando agli spifferi tra i soci non vi sia unità di intenti, entrambi concordano su una conclusione: una squadra giudicata buona in precampionato non può essere diventata scadente quando si è iniziato a giocare.
Il secondo punto fermo è che nessun nuovo giocatore arriva se prima nessuno parte e che tutte le operazioni devono essere a saldo invariato. Fatte queste premesse, la V nera ha di fatto blindato solo Toko Shengelia e Isaia Cordinier, mettendo sul mercato chi non ha reso per quanto sperato, leggi Will Clyburn, o non è stato utilizzato a sufficienza come Rajyon Tucker o Andrejs Grazulis, o sembrava irrecuperabile ed è il caso di Ante Zizic, ma nessuna operazione si è concretizzata e quindi almeno per un altro mese e mezzo l’assetto bianconero sarà questo, poi si vedrà anche in base a quello che avrà combinato a livello continentale.
Il quesito su che cosa non abbia fino a qui funzionato non ha una risposta complicata. Una squadra che ha nel suo roster Clyburn, Tucker, Marco Belinelli e Matt Morgan predilige un gioco a trazione anteriore dove l’obiettivo è fare un canestro in più rispetto all’avversario, mentre Banchi sta cercando di riproporre lo schema della passata stagione dove si cercava di contenere l’avversario per i prime tre quarti e poi di provare a sfiancarlo nell’ultimo periodo con le folate di Iffe Lundberg. Probabilmente se in estate il coach grossetano avesse avuto più tempo per lavorare con la squadra al completo sarebbe riuscito a trovare il modo per cucire questo abito alla sua nuova squadra, ma così non è stato e quindi ora bisogna prendere atto che bisogna trovare un compromesso diverso altrimenti la convivenza tra i giocatori in campo continuerà ad essere difficile.
C’è un altro fattore su cui ruoteranno le fortune non solo europee della V nera, ed è l’asse play-pivot. Il ritorno ad una buona condizione fisica di Daniel Hackett e la crescita come regista di Alessandro Pajola hanno migliorato anche prestazioni di Ante Zizic. Se Momo Diouf confermerà le buone prove di inizio stagione, allora i virtussini potranno confidare su due centri e due play di primo livello per formare quell’architrave su cui appoggiare il gioco della squadra. Questo non è un aspetto marginale sia in attacco che in difesa e avere un punto di riferimento fisso può aiutare chi fino ad ora sembrava smarrito.
Senza fare troppi calcoli ora la Segafredo ha un solo obiettivo, evitare che il pubblico diserti le partite di Eurolega e per raggiungere questo traguarda non basta migliorare il gioco, ma è necessario vincere diverse partite tra le mura amiche, possibilmente consegnando ai propri tifosi lo scalpo di qualche avversario blasonato.
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