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Nella mattinata di mercoledì 11 dicembre si terrà l’assemblea straordinaria degli azionisti della Virtus. La riunione ha come unico punto all’ordine del giorno la proposta di aumento del capitale sociale dagli attuali 3 milioni e 640mila euro, spicciolo più spicciolo meno, alla cifra di circa 7 milioni di euro grazie all’emissione di nuove azioni per un totale complessivo di 3 milioni e 350mila euro. Seguendo le ultime dichiarazioni del presidente Massimo Zanetti e ricordando quelle di Carlo Gherardi, che in tutte le salse ha ribadito come la Cribis non punti ad avere la maggioranza delle quote bianconere, non dovrebbe esserci nessun cambio di equilibrio all’interno della proprietà virtussina, per cui l’attuale numero manterrà il 55 per cento delle azioni, mentre l’azionista di minoranza rimarrà al 45. La liquidità che entrerà nelle casse del club non servirà per nuove operazioni di mercato, ma sarà utilizzato per restare all’interno dei parametri stabiliti dalla Comtec, l’organo di controllo della federbasket, e per evitare che vi sia uno sbilanciamento tra entrate ed uscite, sforamento che comporterebbe una penalizzazione in classifica.
Non è escluso che in quella sede, però, si parli anche di come intervenire per dare un nuovo slancio alla dimensione sportiva dato che anche in campionato la squadra sta iniziando a mostrare le stesse difficoltà che hanno minato il cammino in Eurolega.
Molto dipenderà quello che la Segafredo combinerà sul campo nelle prossime uscite. Domani in Fiera arriva l’Alba Berlino e a seguire, venerdì, sarà la volta della Stella Rossa di Belgrado. Domenica, poi, la formazione allenata da Luca Banchi giocherà in trasferta a Milano. Se da questo trittico di impegni non arriverà neppure un successo il computo totale sarebbe di cinque sconfitte in undici giorni, ma anche se si vincesse solo con i tedeschi il bilancio non sarebbe affatto brillante.
A quel punto per rispetto verso i tifosi che si sono abbonati a luglio dando una fiducia cieca alla società qualcosa andrebbe fatto per migliorare la situazione rimettendo il tutto sui giusti binari.
In ogni caso resta in piedi il progetto di una proprietà tutta made in Bologna, anche se non è così facile trovare dei soci che mettano quattrini per il bene della V nera senza entrare nel merito delle decisioni e soprattutto senza avere una vetrina di primo piano.
Questioni che fanno comunque parte di un orizzonte lontano, dato che la volontà del presidente Zanetti è quella di rimanere al comando fino all’apertura della nuova Arena prevista per l’autunno del 2026.
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