MARCELLO GIORDANO
Sport

Vincenzo Italiano affronta la Fiorentina: una sfida tra passato e presente

Vincenzo Italiano, ora al Bologna, si prepara ad affrontare la sua ex squadra, la Fiorentina, in un match cruciale di Serie A.

La sfida di serie A del 13 maggio. allo stadio Artemio Franchi di Firenze tra. Fiorentina e Monza (Germogli)

La sfida di serie A del 13 maggio. allo stadio Artemio Franchi di Firenze tra. Fiorentina e Monza (Germogli)

Non parlerà, in giornata, Vincenzo Italiano. Non tanto per il peso della partita, ma perché d’abitudine nelle settimane in cui i rossoblù hanno tre impegni non è prevista conferenza stampa per l’ultimo. Ma di certo l’ultimo impegno è il più importante e il match lo sente e parecchio, perché domani affronterà il suo recente passato: la Fiorentina.

Se ne è andato spaccando la città, al termine di un percorso di crescita: rapporto logoro, però. L’attuale tecnico rossoblù ereditò una Fiorentina reduce dalla salvezza, dopo l’esperienza a La Spezia, e traghettata a due finali di Conference League e a una di Coppa Italia. Ha cambiato lo status della Fiorentina e il proprio, Italiano. Non è bastato. "Perdente di successo" è l’etichetta più gentile che tanti tifosi da social gli hanno affibiato dall’altra parte dell’Appennino.

Ma pure da stadio, se è vero che al Franchi i battibecchi con il pubblico della tribuna erano diventati la normalità. Iraniano, un altro suo soprannome: con il significato di integralista, per sottolineare come sconfitte o mancate vittorie fossero determinate da un Italiano monocorde.

A Firenze c’è chi ancora oggi commenta e festeggia i passi falsi suoi e del Bologna, proprio come a Bologna c’è ancora chi commenta Motta e la Juventus: segno di personaggi che hanno lasciato comunque il segno e non passano nell’indifferenza.

Anche perché a Firenze c’è ancora chi ricorda che oggi Palladino gioca in Conference con le riserve che erano poi i titolari delle finali di Conference perse: della serie, se oggi la Fiorentina ha alzato il tiro è perché a Italiano i Kean, gli Adli, quel Bove che spaventato l’intero mondo del pallone e i De Gea non li hanno mai presi.

Anzi: gli hanno venduto il capo cannoniere Vlahovic a metà stagione, gli hanno regalato a turno i vari Jovic, Kokorin, Piatek, Nzola, che comunque con lui hanno vissuto la miglior stagione rispetto al passato da cui erano reduci.

E pure un anno fa, con la Fiorentina quarta al termine del girone di andata e impegnata su tre fronti, dal mercato arrivarono Faraoni e Belotti. Storia finita, Italiano arriva a Bologna, dove gli hanno venduto Zirkzee, Calafiori e Saelemaekers e preso giocatori da lanciare o rilanciare.

Gli hanno pure offerto una Champions e un contratto da 2,5 milioni. Ha avuto dubbi, Italiano, che a Firenze era comunque diventato uno dei migliori tecnici in circolazione, sondato da Lazio e Napoli. Le riflessioni erano dovute pure all’eredità di Motta, scomoda, scomodissima.

E all’interno di quelle riflessioni, il Bologna, per la sostituzione di Motta, trattò pure Palladino, che oggi è a Firenze. Italiano fu però la prima scelta, perché non c’era intenzione di rivoluzionare la squadra e passare alla difesa a 3 rinunciando agli esterni d’attacco.

E’ arrivato Italiano, al quale le missioni semplici non piacciono e che ritrova una Fiorentina che si è presa il ruolo di rivelazione che un anno fa fu dei rossoblù.

Ma il Bologna è in crescita, è sempre più di Italiano, che chiederà ai suoi di dargli la rivincita sulla Fiorentina e il primo colpo stagionale con una big.

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