GIANMARCO MARCHINI
Sport

Una notte da Italiano fiero. "Bologna, spirito strepitoso. I miei sapranno sacrificarsi e uscire da qui a testa alta»

"Con il Liverpool vogliamo proporre quello che abbiamo costruito in questi mesi"

"Bologna, spirito strepitoso. I miei sapranno sacrificarsi e uscire da qui a testa alta"

Vincenzo Italiano a Casteldebole prima di partire (Schicchi)

dall’inviato

Quattro-cinque dubbi e una certezza. Liverpool-Bologna per Vincenzo Italiano è una questione da racchiudere nel pugno di una mano. In barba ad Anfield, alla Kop, a uno stadio che, come un gigante di mattoni e gloria, sembra guardarti dall’alto e volerti schiacciare.

"Mi viene da dire che in campo siamo undici contro undici, quindi tutto è possibile. I sessantamila saranno dietro le linee e potranno solo guardare", dice il tecnico rossoblù proprio dal ventre di quel gigante.

No, Italiano non pecca di irriverenza nell’approcciarsi alla Partita, all’evento più atteso degli ultimi sessant’anni dal popolo rossoblù. No, Italiano è semplicemente un allenatore fiero e coraggioso, sicuro dello spirito con cui i suoi ragazzi stasera infileranno il tunnel che li porterà dritti dritti dentro la Storia.

"Abbiamo uno spirito strepitoso e so che se ci sarà da sacrificarsi i miei ragazzi lo faranno", rivendica con grande sicurezza.

"Siamo orgogliosi di essere qui, vogliamo proporre quello che abbiamo fatto in questi mesi cercando anche di crescere. Sappiamo che non dobbiamo essere timorosi perché queste sono squadre che se si accorgono di questo poi non ti lasciano respirare".

E questo spirito, questa garanzia di carattere, era la certezza di Italiano. Una certezza rinsaldata anche dall’ultima partita, affrontata a testa alta, in dieci contro undici contro un’Atalanta. Un vero e proprio stress test da Champions che i rossoblù hanno superato. "La partita contro i bergamaschi ci ha dato grandi segnali, soprattutto dopo l’espulsione. La nostra idea è quella di limitarli e non fargli prendere il sopravvento".

Gli occhi dei rossoblù parlano: "Ho visto grande concentrazione e attenzione nella preparazione della partita, il gruppo ha cominciato ad avere una mentalità diversa".

Poi nella mano di Vincenzo Italiano ci sono quattro-cinque dubbi. "Mi chiedete chi giocherà tra Fabbian o Urbanski? Ci voglio dormire sopra questa notte, ho ancora quattro-cinque dubbi da sciogliere ma me li voglio tenere fino a domattina a colazione e, perché no, anche a merenda. voglio guardare i ragazzi negli occhi". E ancora: "Qualcuno mi ha contestato le cento formazioni diverse a Firenze, ma io valuto tutto fino alla fine e poi va in campo chi merita".

A proposito di turnover, domenica c’è il Parma, però, e Italiano fa capire che pesa. E peserà sulle scelte. "Castro oggi sta bene si è allenato lo avremo al 100%".

Stesso discorso per Freuler, che ieri ha camminato un po’ con il tecnico sull’erba di Anfield: "Remo è un leader nato, è un trascinatore è un giocatore che non salta un allenamento. Rappresenta un esempio per tanti giovani della squadra e la sua esperienza sarà fondamentale domani".

Dietro l’armatura anti-Anfield, però, c’è l’uomo Vincenzo, quello partito dalla polvere della gavetta e arrivato fino alle stelle che circondano il logo della Champions. Vista da qui, Liverpool è un’emozione forte che trapassa la corazza e corre lungo la schiena. "Per me è la prima volta e per tanti ragazzi, a parte De Silvestri che qui ha vinto (nel 2009 con la Fiorentina, ndr) e vediamo se riusciamo a fare una grandissima prestazione e ad uscire da qui a testa alta".

Ieri Joshua Zirkzee è arrivato a Liverpool per salutare gli ex compagni: è stato in hotel per salutarli.

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