GIANLUCA SEPE
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Tomesani è uno dei soci della Phytos, la società che cura il campo del Dall’Ara che mercoledì sera ha retto al nubifragio: "I teloni sarebbero stati un autogol». "Notti di presidio: così abbiamo salvato il campo dall’acqua»

Il manto erboso del Dall'Ara permette al Bologna di giocare regolarmente in Champions League nonostante la pioggia, grazie al lavoro accurato di Phytos e alla cura costante del campo.

"Notti di presidio: così abbiamo salvato il campo dall’acqua"

Il manto erboso del Dall'Ara permette al Bologna di giocare regolarmente in Champions League nonostante la pioggia, grazie al lavoro accurato di Phytos e alla cura costante del campo.

Se l’esordio del Bologna in Champions League si è potuto svolgere regolarmente nonostante la pioggia insistente di questi giorni è anche merito del manto erboso del Dall’Ara, capace di reagire al meglio alle precipitazioni e offrire ai rossoblù e agli ospiti dello Shakhtar un rettangolo verde altamente performante per gli oltre 100 minuti di gioco (recuperi compresi) che hanno impegnato le due squadre.

Un risultato raggiunto grazie a una cura maniacale delle caratteristiche del campo, portato avanti dagli specialisti di Phytos, azienda di Crespellano che dal 1998 affianca il Bologna nella cura della parte più importante del Dall’Ara. Per molti, mercoledì sera, il campo sarebbe stato impraticabile, eppure il debutto europeo dei rossoblù si è giocato.

"Considerando le condizioni meteo è stato un ottimo risultato – racconta Roberto Tomesani, uno dei cinque soci di Phytos e responsabile tecnico agronomico per il verde sportivo in azienda –: noi però siamo molto attrezzati e mettiamo sempre la squadra in condizioni di giocare. Siamo accanto al Bologna dal 1998. Il fatto di aver giocato mercoledì nasce a monte, con un lavoro quotidiano e uno studio agronomico approfondito. La struttura del terreno ad esempio è specifica, viene sorretta da una consociazione di marcoterma e microterma, graminacea e loietti. Viene preparato dall’estate e curato durante tutto l’anno con una presenza quotidiana".

Eppure con la quantità d’acqua piovuta dal cielo per 48 ore qualsiasi campo avrebbe potuto accusare il colpo. Non il Dall’Ara però dove il team di Phytos ha svolto un lavoro specifico: "E’ fondamentale giocare d’anticipo – continua Tomesani – le previsioni ci aiutano in questo senso ma bisogna prendere anche decisioni specifiche. Sfatiamo un mito: a Bologna i teloni ci sono, ma non li abbiamo utilizzati per un motivo. Il ragionamento è tecnico: c’era l’allenamento dello Shakhtar di cui tenere conto e l’umidità che si sarebbe generata sul campo con i teloni a causa della pioggia che continuava a cadere. Poteva essere un autogol usare i teloni. Abbiamo monitorato il campo tutta la notte e svolto alcune operazioni propedeutiche con strumenti meccanici per far percolare l’acqua in verticale e rendere il campo perfetto".

Un risultato talmente riuscito da consentire di disputare ieri anche il recupero della Youth League che ha visto la Primavera di Rivalta impegnata contro i pari età dello Shakhtar: "La chiave è stata la scelta di quello che si voleva fare, monitorando la situazione decidere minuto dopo minuto. Abbiamo fatto due giorni e due notti di presidio e di lavoro allo stadio. Quanto fatto a monte è molto importante, con la società dopo il nostro consulto agronomico, si è deciso a distanza di poche ore di giocare al Dall’Ara anche la Youth League e il campo ha retto benissimo".

Un lavoro certosino per mettere sempre in condizione Orsolini e compagni di esprimersi al meglio calcando il rettangolo verde, con un impegno partita dopo partita: "Solitamente iniziamo presto, a seconda di quando è fissato il match. Appena finisce il riscaldamento, si sistema persino il filo d’erba, le varie zollette affinché sia tutto perfetto. Tra fine e secondo tempo si fa lo stesso, poi a fine partita si ritorna in campo per riassettare il tappeto erboso".

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