MASSIMO VITALI
Sport

Thiago: "Non mi fido del mio amico Juric"

"Lo conosco bene, ho giocato con lui. E’ bravo e le sue squadre hanno ereditato il suo carattere, non ti danno un attimo di tregua"

Thiago: "Non mi fido del mio amico Juric"

Thiago: "Non mi fido del mio amico Juric"

di Massimo Vitali

Non c’è il pensiero dell’Europa ("il nostro obiettivo è pensare al presente"), né tantomeno quello del suo futuro. Nella testa di Thiago Motta in queste ore alberga una sola priorità: schivare le trappole dell’amico Juric e se possibile dargli scacco domani notte a Torino.

"Juric è bravo, io lo conosco bene perché abbiamo giocato insieme – diceva ieri Thiago –. Il Toro non ti lascia mai giocare ed è una squadra che rispetto molto perché ha il carattere del suo allenatore: quando la vedi in campo riconosci subito la mano di Juric".

In realtà lo stesso si deve dire del Bologna di Motta, che domani notte affronterà i granata dall’alto del +4 in classifica e con l’obiettivo di non arrestare una corsa che in questo inizio di 2023 per i rossoblù ha assunto i connotati di marcia trionfale. Calma però, proprio perché nessuno meglio di Thiago conosce le insidie che nasconde una gara preparata dal suo ex compagno di squadra al Genoa di Gasperini, stagione di grazia 2008-2009, quando il Grifone in campionato artigliò il quinto posto qualificandosi per la Coppa Uefa. Quello è il passato. Il presente invece parla di un Bologna che ha una settimana fa ha steso l’Inter e adesso, Juve permettendo, vuole tenersi stretto il settimo posto.

Luci della ribalta, insomma: sulla squadra e sulle qualità del Motta allenatore. A Thiago s’illuminano gli occhi quando dice che "è sempre un piacere ascoltare belle parole su di me, ma il piacere diventa grandissimo quando sento parlare bene del Bologna, un gruppo e un club di cui faccio parte che adesso sta facendo bene e che al suo interno ha tante persone che lavorano per raggiungere un unico obiettivo: non ci sono solo io".

Sotto col Toro, allora. Con un alleato prezioso in più: al netto del ko di Dominguez (distorsione al ginocchio destro, tornerà dopo la sosta), ora Motta può navigare nel mare dell’abbondanza. La domanda è: è un lusso o alla lunga può diventare un fattore di rischio dover gestire qualche esclusione eccellente?

Se domani notte l’escluso eccellente dovesse essere il recuperato Arnautovic Thiago ha la risposta pronta: "Arnautovic è parte di un gruppo: se giocherà darà il suo contributo sul campo, se invece non giocherà lo darà da fuori, da quel grande professionista che è".

Certezze in realtà non ve ne sono, se non che Barrow è in testa ai sondaggi per la conquista della maglia da centravanti nel 4-3-3, ma che Motta ha provato anche altre soluzioni, compreso l’inedito tandem Arnautovic-Zirkzee.

"Gli attaccanti che hanno recuperato (c’è anche Sansone, ndr) stanno bene, ma allenarsi da soli non è come allenarsi in gruppo", butta lì il tecnico. E chissà che non sia un indizio di formazione.

Di sicuro qualcosa Motta domani notte estrarrà dal cilindro per togliere punti di riferimento al Toro.

"Gli avversari adesso ci conoscono e ci guardano con un occhio diverso – sottolinea Thiago –. In campo i miei giocatori hanno delle consegne, ma alla fine le decisioni finali le prendono loro. Ed era così anche quando giocavo io".