di Massimo Vitali
Saputo arriva oggi, la Juve domani: ma Arnautovic resta a guardare. Collegando i tre eventi si ottiene lo stato dell’arte del presente rossoblù, ma dentro ci sono anche vaghi indizi del Bologna che verrà. Saputo, per esempio. Da che mondo è mondo l’arrivo del proprietario potrebbe (dovrebbe) dare il la a confronti sugli scenari futuri.
L’impressione è che a Motta non dispiacerebbe intavolare adesso il discorso, al netto del contratto che lo lega al Bologna per un’altra stagione. Thiago parte da una premessa un po’ fumosa: "Nel momento giusto soppeseremo tutte le cose e gli obiettivi realizzabili per alzare il nostro livello al fine di competere con le squadre che lottano per qualcosa".
Poi si fa più diretto: "Il momento giusto per parlare del futuro è sempre: di continuo. Coi dirigenti parlo tutti i giorni, col presidente no. Appuntamenti in programma con Saputo? No".
Nessuna venatura polemica (altrimenti non sarebbe Thiago), solo la risposta a una domanda diretta. Motta ‘chiama’ Saputo, insomma, ma non Arnautovic.
Per il nazionale austriaco, che ieri, come da comunicato del club, a Casteldebole ha svolto "un allenamento personalizzato", non è in vista la convocazione per la sfida con la Juve. Il perché lo spiega senza tanti giri di parole l’allenatore: "Arnautovic dal punto di vista medico è a posto, ma adesso ha un programma per rimettersi in forma, che dovrà affrontare insieme allo staff dei nostri fantastici preparatori. L’ultima volta che ha giocato novanta minuti era il 4 gennaio: dipenderà da lui rimettersi in condizione il prima possibile".
Ma tra i convalescenti c’è anche chi, viceversa, sta bruciando le tappe del recupero. Anche Cambiaso, come Arnautovic, si era infortunato lo scorso 18 marzo a Salerno. Ma la storia per il prestito bianconero evidentemente è diversa: "Andrea sta molto bene, è in forma, è un ragazzo fantastico che ha già ripreso a lavorare con il gruppo".
Ergo: Cambiaso sì, Arnautovic no. E quanto durerà l’anticamera del centravanti rossoblù oggi è impossibile da prevedere. La Juve, allora. Ferita dalle tre sconfitte di fila in campionato più quella di mercoledì, che gli è costata l’eliminazione in semifinale di Coppa Italia con l’Inter.
"La Juve è una grande squadra – taglia corto Motta – e dovremo affrontarla con concretezza, massimo pragmatismo e grande equilibrio tattico, perché loro sanno difendersi bene e sono bravi a ripartire". Attaccare senza Arnautovic e Sansone, specie se lo si fa sotto ritmo com’è successo sette giorni fa col Verona, può diventare un problema.
"Ma a Verona abbiamo fatto la partita che dovevamo fare – ribadisce Thiago –. Contro le squadre che si chiudono non è mai facile giocare: fanno fatica anche le squadre di vertice dei campionati stranieri. Nessuno dei miei giocatori comunque è stanco: il gruppo è in forma e ha fatto una settimana di lavoro fantastica".
Nel lessico di Motta tutto è fantastico. Di sicuro, se non fantastica, la classifica è eccellente. Ma la Juve bussa alle porte. E il futuro pure.