Bologna, 9 gennaio 2024 – Il primo incontro in coppa Davis risale all’8 maggio 1937, sul campo centrale del Littoriale: 5-0 contro il Principato di Monaco sui campi da tennis dell’attuale stadio Dall’Ara e dove l’Italia non ha perso nemmeno un set. In quell’occasione ha debuttato in Coppa Davis il bolognese Giovanni Canepele, tre volte campione italiano e futuro capitano degli azzurri della Davis. Tra il 13 e il 15 giugno del 1952, sulla terra rossa della Virtus tennis, l’Italia supera 4-1 la Gran Bretagna. I protagonisti della sfida sono Rolando Del Bello e Fausto Gardini che proprio in quel 1952 aveva debuttato in Coppa Davis. Nel giugno del 1956, l’Italia è tornata in città sempre per i quarti di finale della zona europea. Beppe Merlo – l’inventore del rovescio bimane –, Nicola Pietrangeli e Orlando Sirola battono 4-1 la Danimarca. Merlo conquista il punto decisivo nel quarto incontro contro Torben Ulrich, più noto poi come padre di Lars, batterista e fondatore dei Metallica. Il quarto scontro bolognese è al Circolo tennis Bologna il 30 aprile 1966. L’Italia batte per 4-1 l’Unione Sovietica ancora con Nicola Pietrangeli protagonista e grazie ai preziosi due punti vinti in singolare da Sergio Tacchini.
Il 1976
Siamo nel 1976 quando la Jugoslavia, guidata dai tennisti Zeljko Franulovic e Nikola Pilic, entrambi finalisti al Roland Garros, arriva ai Giardini Margherita per giocare il match di Coppa Davis contro il quartetto d’archi composto dagli “strumentisti” Adriano Panatta, Corrado Barazzutti, Paolo Bertolucci e Tonino Zugarelli, diretti dal capitano Nicola Pietrangeli. Il match è senza storia, gli azzurri distruggono per 5-0 gli avversari. Due successi di Corrado Barazzutti e tre di Adriano Panatta, che una settimana dopo vincerà gli Internazionali d’Italia a Roma. Gli azzurri si avviano così verso il trionfo di Santiago del Cile del 19 dicembre 1976 sotto gli occhi di Pinochet e per la prima volta nella storia del tennis maschile italiano.
“È nata una stella alla Virtus tennis”
Abbandoniamo per un po’ la coppa Davis e facciamo piccolo passo indietro. È il 27 settembre 1970, si gioca la finale dei campionati Assoluti alla Virtus tennis. Il match è tra i tennisti italiani più rappresentativi di due generazioni di questo sport. Il grande, Nicola Pietrangeli, allora 37 anni e vincitore di due titoli al Roland Garros nel ’59 e nel ’60. Il giovane, Adriano Panatta, 20 anni e futuro tennista azzurro simbolo degli anni ’70. La terra rossa assomiglia più ad un campo di battaglia dove i due tennisti non si sono di certo risparmiati nel dimostrare ognuno la superiorità sull’altro. Un’elegante battaglia alla fine della quale avviene il passaggio di consegne. Adriano Panatta batte Nicola Pietrangeli in 5 set: 6-1 3-6 3-6 10-8 6-4.
Il caso Connors
Bologna ha sempre attratto i grandi di questo sport. E ci si è anche permessi il lusso di rifiutarne qualcuno. Come nel famoso caso che ha visto protagonisti il Circolo tennis Bologna e Jimmy “Jimbo” Connors, ex numero 1 del mondo e il tennista che ha vinto più partite nella storia, che nel 2017 si è visto rifiutare la prenotazione di un campo perché “qui giocano solo i soci”. L’americano si è poi accasato al Nettuno.
Il presente e il futuro
Nel 2022, 46 anni dopo il ‘76, il tennis azzurro torna a Bologna. All’Unipol Arena, quasi due anni fa, è iniziata una nuova era arrivata al culmine il 26 novembre 2023 a Malaga quando Jannik Sinner, Lorenzo Musetti, Matteo Arnaldi, Simone Bolelli, Lorenzo Sonego e il capitano Filippo Volandri, hanno alzato al cielo ‘L’insalatiera’ - il trofeo della coppa Davis - 47 anni dopo la campagna in Cile. A Malaga si è chiuso un cerchio iniziato il 13 settembre 2023 con la prima sconfitta azzurra a Bologna in Coppa Davis, contro il Canada per 0-3. Il bilancio ora segna dieci vittorie su undici scontri in città (90,91%). Dopo anni di vuoto, Bologna è tornata a vivere questo sport ed è qui per restarci. Sperando un giorno di avere in città le Atp e le Wta Finals - e anche altri tornei di spessore all’interno del calendario dei circuiti maschile e femminile -, all’inizio del 2024, il tennis bolognese vuole confermarsi non solo come luogo di grandi eventi e trampolino di lancio di molti tennisti del nostro Paese, ma anche come città portafortuna del tennis maschile italiano.