di FIlippo Mazzoni
Ieri è stato il ’Lunedì del barbiere’ per la Fortitudo e Attilio Caja che dopo due settimane di lavoro intenso si sono goduti una giornata di riposo. Da oggi la Flats Service e il suo condottiero tornano al lavoro al PalaZola, sede operativa biancoblù, per iniziare a preparare la sfida di sabato a Piacenza con l’Assigeco. Assenti ancora Marco Cusin e Gherardo Sabatini, continua ad allenarsi con il resto della squadra Pietro Aradori, lasciato a riposo nella sfida di Vigevano.
Il recupero a pieno di quello che è stato il miglior giocatore italiano della serie A2 della passata stagione continua come da programma, senza forzare troppo, ma anche spingendolo a fare un ulteriore passo avanti. In quello che era il giorno di riposo, a parlare del presente e del futuro in casa Fortitudo è stato coach Attilio Caja ospite del programma Sport Club che va in onda su E’-Tv.
"I complimenti fanno piacere, li condivido con i ragazzi, ma aumentano le aspettative. La squadra? Chi è rimasto lo avrei tenuto con piacere. Gabriel è un giocatore di altissimo livello, solo uno stupido non lo vorrebbe. Ora tocca a me valorizzare al massimo i giocatori".
Al momento non si guarda al mercato, anche se gli occhi rimangono sempre ben aperti.
"Giuri? No, abbiamo Giordano che si allena con noi da mesi. Panni? L’anno scorso ha dato una mano, poi nella vita è tutto migliorabile. Ha un credito di fiducia da parte mia, ha ancora delle chances, ma non è un credito infinito".
Poi parole su Gabriel il giocatore che ha forse cambiato rendimento da quando è arrivato Caja.
"Ero sincero quando ho detto che non avevo seguito alcuna partita della Fortitudo, ma avevo letto dell’atteggiamento un po’ dubbioso su Gabriel, e per questo ero curioso, in realtà ho trovato la bella copia di Ogden".
Il tecnico biancoblù torna poi sul battibecco di domenica con il tecnico di Vigevano, Pansa.
"Quando non hai argomentazioni tecniche la butti in caciara, per distogliere l’attenzione. Per lui fare una polemica con me è un motivo per farsi conoscere. La lite con Rossi? Continuava a fare flopping e a strattonare i miei giocatori, gli ho detto di giocare a basket: lui ha risposto che quello era il suo gioco, io gli ho ribadito che forse non aveva altre armi ed è arrivato il tecnico per entrambi, giusto. Pansa dimentica la provocazione davanti alla loro panchina a Gabriel e non mi venga a fare la morale su come ci si deve comportare, non mi pare abbia il patentino per dire chi è una brava persona o no".
Caja conferma poi come abbiamo rinunciato alla chiamata di Napoli per tornare alla Effe. "L’incontro con Stefano Tedeschi, è stato importante. La verità del mio mal di pancia la so io, mia moglie e lui. Tedeschi, che è il mio referente, è stato perfetto nelle cose che mi ha detto, poi il carico da 11 per tornare lo ha messo mia moglie".
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