Nel Regno Unito, sul prato verde di Anfield, il Bologna è uscito sconfitto, ma meritandosi le dichiarazioni di rispetto da parte di avversari e stampa inglese, per come ha affrontato la sfida sulla carta impossibile.
Due gol al passivo, ma giocando a viso aperto, con un palo, una traversa e due interventi salva risultato di Alisson su Orsolini e Urbanski, oltre a un tiro fuori misura di quest’ultimo e al gol giustamente annullato a Dallinga per fuorigioco.
Questione di centimetri e guardando la classifica dopo due giornate, i numeri dicono che il Bologna è proprio lì davanti che dovrà mettere a posto qualcosa, se vorrà avere la chance di strappare un posto tra il nono e il ventiquattresimo posto, che vale i playoff per gli ottavi: oggi i rossoblù sono ventiseiesimi a pari punti con Stoccarda e Eindhoven (davanti), ma pure con Shakhtar e Dinamo Zagabria (dietro per differenza reti).
Dopo due giornate, infatti, solo quattro squadre sono ancora a zero reti segnate, in una Champions che viaggia ad alti regimi offensivi: a far compagnia ai rossoblù, Shakhtar (pareggio con i rossoblù e ko casalingo per 3-0 con l’Atalanta), gli svizzeri dello Young Boys e gli austriaci del Salisburgo.
Dopo le prime due giornate, 15 squadre su 36 viaggiano tra i 4 e il 10 gol segnati: quasi la metà, insomma, segnano almeno due gol a partita, se non tra i 3 e i 5.
Vedi il Dortmund, avversaria dei rossoblù al Dall’Ara a gennaio nell’ultima giornata, con 10 reti nelle prime due sfide, Aston Villa (4 gol in due giornate), prossima avversaria dei rossoblù a Birmingham il 22 ottobre o Monaco (4 gol segnati, prossima avversaria al Dall’Ara il 5 novembre).
Il Bologna ha la terza miglior difesa, con due gol al passivo, incassate in casa del Liverpool., segno di una ritrovata solidità.
Ma se il proseguo del cammino non farà registrare un aumento del fatturato offensivo, ecco un gol subito a partita non garantirà punti.
Il campionato dice che il Bologna è in crescita: in primis grazie a Castro, autore di tre reti consecutive e out dal primo minuto ad Anfield.
Tre gol consecutivi con Como, Monza e Atalanta. Ma pure un assist per Iling-Junior a Como, mentre a Monza ha trovato il primo gol in rossoblù Urbanski.
In due delle ultime tre partite in campionato, insomma, il Bologna ha segnato due gol e Napoli a parte è sempre andato a segno: con Orsolini contro l’Udinese, con Fabbian contro l’Empoli, con Castro contro l’Atalanta, nei pareggi per 1-1.
La crescita nella produzione offensiva va trasportata in Champions: soprattutto urge una maggior lucidità sotto porta.
La strada è quella giusta, perché la trasferta di Anfield racconta come la squadra di Italiano abbia creato anche contro una delle big della manifestazione: ma tra fuorigioco, legni, conclusioni respinte (da Posch sul colpo di testa di Orsolini) e parate di Alisson, è mancato sempre il centesimo per arrivare all’euro.
Ma quel centesimo sarà fondamentale per le fortune rossoblù.
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