ALESSANDRO GALLO
Sport

Paralimpiadi, si parte. Da Valentina a Ema e Maxcel: bolognesi a caccia di medaglie

Sono cinque gli atleti in gara che sono nati qui o studiano e si allenano sotto le Due Torri. Dopo i successi dei Giochi, la capitale francese può regalare molte altre soddisfazioni

A sinistra: Martina Caironi ha già vinto due ori e tre argenti ai Giochi paralimpici. A destra: Valentina Petrillo, atleta transgender, è ipovedente e gareggia nell’atletica leggera

A sinistra: Martina Caironi ha già vinto due ori e tre argenti ai Giochi paralimpici. A destra: Valentina Petrillo, atleta transgender, è ipovedente e gareggia nell’atletica leggera

Bologna, 27 agosto 2024 – Paralimpiadi, finalmente. Dopo i Giochi di Parigi, che hanno regalato tante soddisfazioni alle Due Torri – gli ori di Gaia Giovannini e Julio Velasco nel volley, quello di Sara Errani nel doppio, l’argento di Federico Nilo Maldini nel tiro a segno e il bronzo di Gigi Samele nella sciabola –, ci sarà ancora tanta Bologna tra la Senna e gli altri impianti utilizzati dal comitato olimpico.

Cinque atleti al via, da domani con speranze di podio. Speranze che non sono certezze solo perché il livello si alza ancora. Ma il percorso affrontato dai ragazzi delle Due Torri in questi anni è stato di primo livello.

Attenzione a Emanuele Lambertini detto ‘Ema’. Lambertini ha solo 25 anni, ma è alla terza Paralimpiade. A Rio de Janeiro, nel 2016, era il più giovane in assoluto. Cresciuto nella Zinella Scherma di Magda Melandri, Ema ha il doppio tesseramento con le Fiamme Oro. Interessi svariati per questo giovane che ha messo in fila numerosi titoli mondiali. Ema passa dalla musica allo studio di Ingegneria. Gli manca il sigillo ai Giochi. A Parigi, quando aveva solo 8 anni, fu sottoposto a un delicato intervento. L’amputazione della gamba che, per problemi vascolari, gli rendeva la vita impossibile e con mille dubbi sul suo futuro. “A Parigi sono rinato – dice sempre Lambertini, star della scherma –. Sarebbe bello conquistare qualcosa”.

Lo schermitore Emanuele Lambertini
Lo schermitore Emanuele Lambertini

Chi ha titoli alle spalle, senza un sigillo a cinque cerchi, è Eleonora Sarti. Classe 1986, asso del tiro con l’arco, Eleonora ha fatto parte della Nazionale normodotati. Nel curriculum mondiali, record assoluti e pure un film, come comparsa, con Flavio Insinna come protagonista, sulle prime Paralimpiadi di Roma, nel 1960 (‘A muso duro’). Originaria della Romagna, Eleonora è cresciuta con il Castenaso Archery Team - lo stesso che ha prodotto Federico Musolesi -: anche lei ha il doppio tesseramento con il Gruppo Sportivo della Difesa.

L’arciera Eleonora Sarti
L’arciera Eleonora Sarti

Ma è l’atletica che potrebbe regalare il maggior numero di soddisfazioni. Intanto c’è Valentina Petrillo, prima atleta transgender alle Paralimpiadi. Cinquant’anni, originaria di Napoli, Valentina è arrivata a Bologna (quando era Fabrizio) nel 1994 per studiare all’Istituto Cavazza in quanto vittima della sindrome di Stargardt che l’ha resa ipovedente. Non ha più lasciato Bologna, lavora a Casalecchio nel campo dell’informatica. Tesserata per la Pontevecchio, non ha sponsor e il sogno di portare una medaglia al figlio Lorenzo, gareggiando nei 200 e 400. Da battere, oltre alle avversarie, gli haters. Ha fatto coming out nel 2017: dallo scorso anno è legalmente donna. Protagonista del docu-film 5 Nano Moli Il sogno olimpico di una donna trans.

Attenzione a Martina Caironi, 34 anni. Originaria della zona di Bergamo, Martina ha vinto tutto nella velocità e nel salto in lungo. Studia all’ombra delle Due Torri e spesso si allena a Bologna.

L’atleta paralimpica Martina Caironi
L’atleta paralimpica Martina Caironi

Chiusura con Maxcel Amo Manu, l’idolo della velocità. Maxcel, 32 anni, è nato a Kumasi in Ghana. Punto di forza delle Fiamme Azzurre vive a Bologna. Si è formato nella Francesco Francia sotto la guida di Marco Simoni. Un anno fa, a Parigi, nella categoria T64 (per amputati), Maxcel ha vinto due medaglie d’oro nei 100 e nei 200 in occasione dei Mondiali. La capitale francese gli porta fortuna: vorrebbe ripetersi.

Il velocista Maxcel Amo Manu
Il velocista Maxcel Amo Manu