Paletti, regole, stratagemmi per non ricascarci. Quali, saranno Vincenzo Italiano e gli uomini del suo staff a deciderlo e a comunicarlo martedì al gruppo e in primis a lui, Tommaso Pobega il Recidivo, colui che in un mese (abbondante) ha visto per due volte rosso mettendo in difficoltà la squadra e inchiodandola a due sconfitte urticanti: il 3-0 con la Lazio e il 2-3 col Verona.
Quanto basta per aver passato un San Silvestro di contrizione, con zampone e lenticchie finite di traverso quasi quanto le due espulsioni, più o meno gratuite, figlie di black-out di concentrazione che lo mettono già nella poco invidiabile condizione di dover inaugurare il 2025 in salita.
La salita di chi deve convincere Italiano, che fu già suo maestro ai tempi dello Spezia, che l’alunno è meritevole, capace e dotato delle migliori intenzioni, ma pericolosamente incline alle distrazioni fatali, buchi neri che nel calcio ti costano l’esito di una partita. Qui non siamo di fronte a un problema di testa, essendo quella di Pobega una mente più che brillante.
A meno di non voler intendere la parola testa nell’accezione di ‘concentrazione’: e qui il venticinquenne triestino ha sicuramente qualcosa da levigare per non spegnere più inspiegabilmente l’interruttore nel corso della partita.
Nel dubbio il prestito del Milan è uno dei pochi calciatori ad avere una laurea in tasca. Il dottor Pobega è diventato tale nel 2023, proprio quando vestiva la maglia del Milan, laureandosi in economia aziendale. Purtroppo è nell’economia di una partita che Tommy anche con il Verona ha perso il senno, andando a cercare col braccio largo (gomitata è una parola grossa) quel Duda che gli aveva appena rifilato un colpo.
E dire che l’unico precedente in carriera di Pobega in tema di espulsioni, episodio con la Lazio a parte (il 24 novembre all’Olimpico si prese il secondo giallo dopo uno scriteriato tackle su Guendouzi), va cercato col lanternino scandagliando nel lontano passato. Chiedere a Luigi De Canio, allenatore in C1 della Ternana che nel 2018-19 fu la casa di Pobega, già allora di proprietà del Milan e prestato in Umbria per farsi le ossa.
Il 20 ottobre 2018 al Nereo Rocco di Trieste, forse tradito dall’emozione di giocare nella sua città Pobega, messo in campo da De Caio al minuto 74 di un Triestina-Ternana poi finito 1-1, nel giro di un minuto, tra l’86’ e l’87’, si prese due ammonizioni lasciando la squadra in dieci.
E’ un precedente che si perde nella notte dei tempi e che che non giustifica la reiterazione al rosso dell’ultimo periodo. Possibile che Tommaso trovi una sponda in famiglia dal momento che la sua dolce metà, la fidanzata Giulia (i due si frequentano dal 2015), è laureata in psicologia.
Di sicuro conoscendo la psicologica di Italiano Pobega adesso ha qualcosa molto da farsi perdonare. Magari ci riuscirà come ha fatto dopo il fattaccio dell’Olimpico, ovvero segnando un gol in Coppa Italia al Monza e 2 in campionato, uno alla Juventus e l’altro al Torino. Anche i gol pesano. Almeno quanto i cartellini rossi.
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