
Un’immagine invernale che Dan Ndoye ha postato sui suoi canali social
Dan Ndoye non ha voglia di pagare di nuovo dazio agli infortuni che in questa stagione gli hanno complicato la vita e frigge dal desiderio di esserci lunedì col Verona. Ieri, alla ripresa degli allenamenti, il nazionale svizzero si è allenato a parte. Ma già oggi, se i piani di staff sanitario e staff tecnico saranno rispettati, Ndoye dovrebbe tornare in gruppo vedendo più da vicino la possibilità di mettere piede nell’ultima partita del 2024 rossoblù. Se da titolare o in corso d’opera è un dettaglio che oggi non conosce nemmeno Italiano, un altro che frigge, non meno di Ndoye, dal desiderio di riavere nelle migliori condizioni possibili una delle frecce più preziose del suo arco.
Ndoye e gli infortuni. Nulla di clamoroso, ma tanti piccoli granelli di sabbia che nei primi quattro mesi di campionato hanno inceppato la macchina del suo atletismo, negandogli anche per due volte la nazionale. Un guaio al bicipite femorale gli ha fatto saltare a fine agosto la sfida di campionato con l’Empoli, oltre che quelle di Nations League della Svizzera con Danimarca e Spagna. A metà ottobre un affaticamento muscolare, stavolta al ritorno da un viaggio in nazionale, lo ha invece appiedato nella trasferta col Genoa. All’Olimpico con la Roma, a metà novembre, è andato a schiantarsi contro un palo della porta dovendo dare di nuovo forfait in nazionale e saltando anche la trasferta-bis a Roma con la Lazio. Poi, quando il suo feeling col gol è finalmente sbocciato, ovvero nelle due sfide di campionato con Venezia e Juventus (doppietta ai lagunari e gol ai bianconeri), dietro l’angolo c’era già l’ultimo inciampo: la ‘tranvata’ di Gosens nel derby con la Fiorentina, che gli ha messo ko una caviglia.
Il bello di Ndoye è che la facilità con cui quest’anno si ‘rompe’ viene neutralizzata dalla rapidità dei suoi recuperi. Ciò gli ha permesso di giocare tutte e sei le sfide di Champions, di cui cinque da titolare, e di vedere adesso vicino il traguardo del ritorno in gruppo in vista del Verona, ultima fatica di un 2024 che gli ha comunque regalato palcoscenici importanti, col Bologna grazie alla splendida cavalcata Champions e con la Svizzera, applaudita protagonista all’Europeo di Germania prima del recente flop in Nations League.
"Se impara a far gol con continuità diventerà un top player", ripete spesso Italiano. Ma se diventa un top player poi si corre il rischio che segua le orme di Calafiori e Zirkzee, sacrificati sull’altare dei bilanci. Discorsi prematuri avendo il ragazzo un contratto in scadenza nel giugno 2027, in tempi ragionevolmente lontani per affrontare adeguatamente il tema futuro.
Nei giorni scorsi Dan ha ricaricato le pile tra le nevi di Avoriaz, in Francia, non lontano dalla sua Nyon. Ieri sgambettava già sul prato di Casteldebole, con l’idea fissa di rimettersi oggi al passo dei compagni per avere una chance col Verona. Missione possibile, ma non scontata. Italiano non punterà su Ndoye se non lo vedrà girare col motore a mille. Specie adesso che, Cambiaghi a parte, gli esterni d’attacco li ha tutti. Saranno ore di attenta riflessione.
Continua a leggere tutte le notizie di sport su