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Lenzi, il sogno medaglia svanisce nei quarti. Il tedesco Tiafak sfrutta il miglior allungo

Pugilato Il ventitreenne di Porretta era rimasto l’ultimo azzurro in lizza per provare a salire sul podio olimpico di Parigi

Lenzi, il sogno medaglia  svanisce nei quarti. Il tedesco Tiafak sfrutta il miglior allungo

Diego Lenzi nel match che ha preceduto il confronto dei quarti (Ansa)

PARIGI (Francia)

Ha lottato come un guerriero, per citare le parole di Francesco Damiani, ma non è bastato. L’avventura di Diego Lenzi alle Olimpiadi finisce ai quarti con la sconfitta contro il tedesco Raman Nelvie Tiafak nel match della categoria +92 chili che avrebbe aperto l’accesso alle semifinali e di conseguenza alle medaglie.

Il ventitreenne di Porretta ci ha provato, mettendo sul ring tutta la sua determinazione, ma non è bastato per superare l’avversario più esperto. Tiafak era reduce dal primo posto al torneo di qualificazione di Busto Arsizio, lo stesso nel quale Lenzi ha ottenuto il pass a Cinque Cerchi oltre all’oro nei Giochi Europei. Sul quadrato il bolognese era arrivato con il piglio giusto, ma l’avversario è stato più abile a controllare l’incontro, grazie ad alcuni colpi portati con maggiore precisione pur boxando in maniera tutt’altro che pulita.

Il primo round scorre via con il tedesco che controlla l’atleta del Gruppo Sportivo dell’Esercito, mai davvero incisivo nonostante la voglia di non fallire.

Lenzi muove bene il tronco e mette agilità di movimento sul ring. ma le leve più lunghe aiutano Tiafak ad andare a segno e così il primo gong decreta la fine del round e un 4-1 a favore dell’avversario. Il bolognese prova così a prendere le misure, a tenersi vicino al tedesco e a fare breccia nella sua difesa ma ogni qual volta che prova ad attaccare apre il fianco all’iniziativa di Tiafak che porta colpi importanti per il computo dei giudici. A questo punto Lenzi prova una reazione e negli ultimi istanti della seconda ripresa attacca con un buon destro il suo contendente, portando anche una buona combinazione che il tedesco non può far altro che incassare.

Questo non basta però e i giudici ancora una volta assegnano il round a Tiafak, sempre per 4-1 mettendo una seria ipoteca sulla vittoria finale. Nella terza e ultima ripresa per l’atleta di Porretta è il momento del tutto per tutto: Lenzi raccoglie le ultime forze e cerca di fare il massimo, ma soltanto un knock-out gli consentirebbe di proseguire la corsa olimpica. L’ultimo gong decreta anche la fine del sogno olimpico, in semifinale va Tiafak con il giudizio unanime degli arbitri.

Rimane la delusione per il gigante bolognese, ma anche la consapevolezza di aver fatto un’ottima olimpiade, la prima apparizione personale sul ring a Cinque Cerchi. Lenzi ha combattuto con determinazione e coraggio, mostrando il piglio e i colpi di chi ha talento e di chi può emergere. Lo ha sottolineato anche il commento tecnico di Francesco Damiani e lo hanno visto da casa.

Per un ragazzo ventitreenne che ha praticato boxe per soli cinque anni, con una lunga pausa, trovarsi sul quadrato di Parigi 2024 con il peso sulle spalle di un movimento che dai Giochi tornerà senza alcuna medaglia era facile, a maggior ragione dopo l’episodio Carini-Khelif e tutta l’attenzione mediatica che ha generato. L’aveva detto anche Lenzi alla vigilia di sentire sulle spalle il peso del pugilato italiano e per quanto larghe non sono quelle di un uomo navigato. Dalla sconfitta di oggi, a testa altissima, il bolognese potrà ripartire per puntare sempre più in alto. La volontà, glielo si legge negli occhi, ce l’ha tutta.

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