MASSIMO SELLERI
Sport

La Virtus sceglie il silenzio. Baraldi: "Restiamo umili"

Serie A Il club preferisce non commentare le decisioni aribtrali della gara a Milano. L’ad: "Credo non valga più la pena parlare di queste cose, andiamo avanti".

La Virtus sceglie il silenzio. Baraldi: "Restiamo umili"

La Virtus sceglie il silenzio. Baraldi: "Restiamo umili"

Le gare tra Milano e la Virtus spesso hanno sempre una coda polemica legata all’imparzialità degli arbitri. Nulla di nuovo perché nessuno vorrebbe essere nei panni dei tre fischietti quando in campo ci vanno due squadre la cui rivalità è rovente e va specificato che le diatribe hanno sempre il marchio di fabbrica bolognese. Fatta questa premessa bisogna dire che i tre fischietti non se la sono cavata nel migliore dei modi e in particolare nelle battute finali il direttore di gara Manuel Mazzoni poteva evitare di mettersi a ridere e scherzare insieme a Nicolò Melli, mentre c’era apprensione per un tifoso meneghino che era stato travolto da Iffe Lundberg. Una scena che è stata ripresa anche dalle telecamere della tv in chiaro e che è apparsa davvero di cattivo gusto trattandosi anche di una partita punto a punto e, quindi, dove era richiesta la massima concentrazione a chi doveva arbitrarla. Ad ogni modo la Segafredo ha scelto la via della preterizione, una figura retorica poco famosa ma molto usata in cui si dichiara di volere tacere o di non potere dire ciò che però si afferma, dandogli in questo modo maggiore rilievo.

"Dopo le partite con Milano – spiega il ceo della V Nera Luca Baraldi – credo che non valga più la pena parlare di arbitri. Come sempre lascio alla gente giudicare. Eravamo in tante migliaia e ognuno avrà il suo giudizio. Io ho il mio, ma credo sia inutile renderlo pubblico". Forti anche del fatto che il presidente Massimo Zanetti si prese una squalifica di quattro mesi per avere contestato gli arbitri e una presunta influenza su di loro del coach dell’Olimpia Ettore Messina, oltre dalle parti della palestra Porelli pubblicamente non si va, ma in privato il club farà sentire quelle che ritiene essere le sue ragioni ai vertici arbitrali, mettendo anche in risalto il fatto che in Eurolega non ci sono mai stati episodi da chiarire al di là di quello che è stato poi il risultato finale.

Cosa che non accade in Italia dove i tecnici appioppati a Banchi e Belinelli che domenica almeno aritmeticamente sono costati la partita non sono stati così lineari. Resta comunque un dato incontestabile, questa sconfitta non genera comunque nessun dramma in casa della Virtus, mentre se Milano avesse perso si sarebbero ulteriormente rafforzati i dubbi di chi pensa che tutti i meccanismi di squadra siano saltati e che ognuno giochi per i fatti suoi. "Noi dobbiamo restare umili – conclude Baraldi – perché abbiamo fatto bene fino a qui, ma non abbiamo ancora vinto nulla. Con determinazione dobbiamo andare avanti per la nostra strada sapendo che per quello che abbiamo fatto vedere questo gruppo non può più essere definito operaio".

Il prossimo impegno in agenda vede la Segafredo giocare a Vitoria nella tana del Baskonia.

Dopo sei stop consecutivi in trasferta tra campionato ed Eurolega, si cerca un successo che possa interrompere questo trend negativo e confermare un terzo posto solitario nella classifica europea.

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